Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.
C’è il ghosting, il catfishing e poi c’è il phubbing. E, 90 su 100, è un peccato sentimentale di cui ti sei macchiata anche tu.
Non ci credi? Continua a leggere!
Chi non ha mai phubbato, scagli la prima pietra
Ti è mai capitato? Sei in una situazione conviviale, puoi essere a cena con il tuo lui o con i tuoi amici, sei nel pieno di una conversazione ma, quasi per un riflesso condizionato, prendi il telefono per controllare se ci sono notifiche. Magari ce ne sono e digiti velocemente qualche messaggio di risposta qua e là. Magari non ce ne sono e apri un paio di applicazioni, giusto per essere sicura di essere aggiornata su tutto. O, forse, più perché sei abituata a farlo.
Poi riprendi la conversazione come se niente fosse.
Il phubbing e la coppia
Se invece di essere fuori, in pubblico, sei a casa, magari con il tuo lui, è molto probabile che, a meno che non stiate facendo qualcosa di straordinariamente coinvolgente (leggi: sesso), il tuo passaggio veloce sul telefono si trasformi in una serata trascorsa a chattare con amici lontani e vicini, a guardare video su Tik Tok e a spiare qualche influencer su Instagram. Insomma, hai capito dove vogliamo andare a parare, il phubbing è quel fenomeno diffuso per cui invece di concentrarci su quello che stiamo vivendo in real life, ci immergiamo nella nostra vita parallela online, incuranti del fatto che non siamo soli. Ma anzi, siamo insieme alla persona che abbiamo eletto come compagna di vita.
Che cos’è il phubbing
Da phone (telefono) e snubbing (ignorare), nasce la parola phubbing che descrive quelle situazioni in cui ci troviamo tutti più volte al giorno, sia che siamo le persone che ignorano, sia che siamo quelle che vengono ignorate: ovvero quando il nostro interlocutore (o noi stessi) si isola da noi per immergersi nel proprio telefono, per un tempo più o meno lungo.
Il phubbing, come abbiamo detto, è un peccato di cui tutti ci macchiamo e spesso, non ne possiamo fare a meno. Troppa parte delle nostre vite, quasi sempre anche il lavoro, ruota attorno al telefono per poterlo ignorare per tempi troppo lunghi. Eppure a volte bisognerebbe poter resistere al richiamo seducente dello schermo che ci mette in contatto con il mondo altrove per dedicare il 100% della nostra attenzione alla persona e alla situazione presente. Quando siamo con il partner è uno di quei momenti.
Come affrontare il ‘phubbing‘
Non a caso abbiamo sottolineato come il phubbing sia un peccato di cui davvero tutti ci macchiamo. Perché è una cosa che è molto più facile notare quando siamo noi a subirlo che quando siamo noi a infliggerlo.
Per questo è bene non esordire in maniera troppo aggressiva perché le probabilità che il partner ci dica, a ben ragione, ‘lo fai anche tu’, sono altissime. E, se poi invece noi siamo campioni di attenzione e il partner è quello che ci snobba di più, è molto probabile che nemmeno se ne renda conto. Del resto è un fenomeno ormai così socialmente accettato che la maggior parte delle persone non sono consapevoli di quanto sia poco rispettoso.
Quindi il primo consiglio per cercare di smettere di essere ‘phubbati’ è quello di avere un atteggiamento conciliante e comprensivo.
Certamente occorre farlo notare al partner, ma è bene fare dei distinguo: ci sono situazioni in cui è normale avere il telefono in mano (pensa, ad esempio, quando siamo in giro e non conosciamo bene la strada) e il phubbing è più accettabile e situazioni (pensa a quando siamo entrambi seduti sul divano, o quando condividiamo un pasto) in cui si dovrebbe prediligere l’intimità che si può creare tra i due partner.
Una volta individuate le situazioni in cui, a nostro avviso, il phubbing non è accettabile, occorre spiegare al partner perché non siamo più disposti a passarci sopra e cercare delle strategie insieme. Si possono stabilire delle fasce orarie in cui l’uso del telefono non è ammesso. O delle stanze. L’uso del telefono potrebbe essere interdetto dopo le 9 di sera. O in salotto.
L’importante è cercare insieme la strategia che funziona per la coppia e non impostarla come una punizione.
Se tutto il resto fallisce, un modo per ridurre il phubbing è seguire quella massima che dice: ‘se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico’.
Se il tuo lui o la tua lei ti ignora per immergersi nel telefono, potrebbe essere anche perché si sente trascurato/a. Fatti partecipe di quello che l’altra persona guarda, accostati a lei e commentate insieme quello che state guardando. Non è la soluzione ottimale, ma è un modo per far partire una conversazione tra di voi che dovrebbe rivelarsi più interessante dell’interazione con uno schermo luminoso. Se poi questo non è il caso vostro, e soprattutto se ti sembra che la situazione vi stia sfuggendo di mano, sappi che è possibilissimo che tu abbia ragione. La dipendenza da smartphone è ormai clinicamente riconosciuta e se la tua metà è una persona che ne soffre, è opportuno che cerchiate l’aiuto di uno specialista.
Come smettere di fare phubbing
Se invece la persona che fa phubbing sei tu, la situazione è al contempo più semplice e più complessa. Più semplice perché prendere consapevolezza del problema è già essere a metà della sua soluzione. Più complessa perché è certo più facile dire agli altri cosa dovrebbero fare che farlo noi stessi.
Il passo più semplice, quello che tutti ti consigliano, è certamente sfruttare la tecnologia che ormai tutti i telefoni hanno a disposizione per limitare le notifiche a quelle super essenziali ed impostare delle ‘fasce protette’ in cui solo poche e selezionatissime persone possono raggiungerti.
Altrettanto ‘meccanico’ è il secondo rimedio che ti proponiamo: porre una distanza fisica tra te e il tuo telefono. Lascialo in borsa o in tasca se sei a cena, lascialo in un’altra stanza se sei a casa con il tuo partner.
Ma il consiglio principale che qui vogliamo darti potrà suonarti strano, ed è il seguente: accetta la noia. In un’epoca in cui siamo costantemente abituati ad essere intrattenuti, in cui riempiamo ogni attimo libero delle nostre giornate con notizie, reel, video, messaggi… in cui non tolleriamo di trascorrere cinque minuti in fila alle Poste senza tirare fuori il nostro fidato telefono, ebbene, proprio in quest’epoca è importante riscoprire il valore della noia come parte integrante dell’esperienza umana.
Non solo la noia può essere fonte di grande creatività. La noia è anche una parte inevitabile della vita di coppia. Accettarla significa rimanere presenti quando siamo insieme al partner, anche se quello che stiamo facendo non è particolarmente divertente. Anche se il film non ci appassiona, anche se la conversazione langue, anche se l’altro è stanco o poco brillante o imbronciato, evitiamo di perderci nel ben più interessante resoconto del fine settimana al mare della nostra amica su Instagram. Perché qui e ora siamo con lui. E l’amore si nutre di qui e ora.