Racconto erotico breve – Tutto e subito
Oggi mi sembra di dover fare tutto di fretta. È l’ultimo giorno prima delle ferie e “naturalmente” per il capo è tutto urgente: il lavoro da consegnare subito, le mail da spedire immediatamente, la relazione che non può aspettare.
Lui non sa che sotto la scrivania ho già la borsa pronta per il mare. Poche cose: pareo, ciabatte, crema solare e costume, che spero di non usare, se riusciamo a trovare una spiaggetta isolata. Alessandro passerà a prendermi alle sei e stasera ceneremo sulla spiaggia guardando il tramonto.
Ma sono solo le dieci del mattino e questa giornata sembra non finire. Siamo tutti nervosi in ufficio, anche Matteo che di solito è così carino e gentile, attraversa a lunghi passi il corridoio senza girarsi a lanciarmi un sorriso. Forse si è stancato di provarci o forse, come me, ha delle scadenze che non può rimandare. Chissà, magari avrà anche lui una borsa sotto il tavolo pronta per le ferie.
Le dodici, manca poco alla pausa pranzo e questa frenesia da ultimo giorno mi sta mettendo una strana eccitazione. Matteo passa di nuovo nel corridoio, stavolta sorride. Ricambio e sento un pensiero fiorirmi nella mente. Ma squilla il telefono, pare che un cliente abbia perso una fattura e il capo “naturalmente” vuole che risolva tutto subito.
Pranzo alla scrivania: ho portato un tupper con un po’ di verdura e un frutto. Sono sola in ufficio, i colleghi sono tutti usciti, così mi permetto di appoggiare i piedi sulla scrivania. La gonna risale sulle cosce. Di nuovo quell’eccitazione da ultimo giorno, potrei dire da sveltina. Mi guardo le gambe, le trovo belle, già un po’ abbronzate, lisce e morbide. Adesso ho decisamente voglia: non so se è per scaricare la tensione o perché sento le ferie vicine, ma ho un desiderio da “tutto e subito”.
Dei passi nel corridoio. Riconosco l’andatura di Matteo. Sto per togliere le gambe dalla scrivania, aggiustare il vestito, ma penso “no, lasciamo fare”. Stavolta si ferma, stavolta sorride e entra nel mio ufficio.
Tutto e subito. Non dico parole, gli appoggio una mano sulla coscia e lui capisce subito. Il suo cazzo è ancora molle quando lo prendo in bocca, glielo restituisco gonfio e duro, pronto per entrare dentro di me, appoggiata alla scrivania. Il tupper rotola per terra. Il vestito sale sopra i fianchi. Mi muovo sopra al suo ritmo per farlo accelerare: oggi è il giorno delle consegne urgenti, non c’è tempo da perdere.
Tutto e subito.
Stasera si parte per la vacanza.
Racconto erotico breve – La sorpresa
Per il nostro anniversario ho organizzato tutto: ho preparato una colazione carina, l’ho baciato a lungo fino a sentirlo diventare duro e poi, sapendo che andava di fretta, gli ho bisbigliato all’orecchio un dolce “A stasera”. E mentre Luca era al lavoro, ho messo in ordine la casa, rifatto il letto con delle lenzuola di raso comprate di nascosto; ho messo sul comò alcune candele profumate; ho preparato il lubrificante, alcuni giochini – possono sempre servire in questi casi -; un cesto di frutta.
Cercherò di tornare presto dal lavoro, in ogni caso prima di lui, in modo che quando rientrerà, girerà la chiave nella toppa, e aprirà la porta senza sospettare nulla… si ritrovi davanti il suo regalo speciale!
L’ingresso sarà in penombra. Per terra un biglietto in una busta. Si chinerà incuriosito, lo leggerà: «Spogliati, il tuo regalo è in camera».
Sentirò i suoi passi nel corridoio. Immaginerò i pensieri che gli affolleranno la mente. La sua eccitazione tenuta in caldo da stamattina. Già mi vedo la sua faccia quando entrerà nella camera. Lo aspetterò sul letto, nuda, fresca di doccia, completamente depilata come mi vuole.
Accanto a me, avvolta dal mio abbraccio, il suo regalo, Elisa.
È lei il mio dono speciale. Da tempo fantastichiamo di un’esperienza a tre. Spesso mentre facciamo l’amore ci diciamo come potrebbe essere. Ci eccita descriverne i dettagli. Io vorrei farlo con un uomo, lui con una donna. Facciamo a gara a “dimostrare” che potrebbe essere più eccitante nella nostra versione preferita. Io gli descrivo come godrei con un altro davanti e lui che mi prende con forza da dietro. Ho anche immaginato chi vorrei: Davide, il suo compagno di calcetto, un ragazzo allegro e fisicamente in forma. E, a quanto mi dice Luca tornando dalla doccia, anche ben messo lì sotto.
Luca invece vorrebbe farlo proprio con Elisa, che ho conosciuto in palestra e che in breve è diventata mia amica. Abbiamo preso un aperitivo tutti e tre, una sera è venuta a cena. Nell’aria c’era una corrente elettrica. Ricordo poi la notte: Luca mi ha presa appena Elisa è uscita e mi ha leccata a lungo, chiedendomi se non mi eccitasse immaginare la lingua di lei al posto della sua. Sentirlo dire così, insieme al ricordo della serata, mi ha fatto venire in fretta.
Da allora “scopiamo Elisa” e “scopiamo Davide” è diventato il nostro gioco erotico mentale.
Ma stasera sono sicura di vincere io! Elisa è arrivata puntuale, un po’ emozionata ma anche complice. Ci siamo bevute un bicchiere, ci siamo concesse una lunga doccia insieme iniziando a scoprirci con le mani, e ora siamo qui, sul letto, aspettando che Luca rientri.
Il rumore dell’ascensore.
Il click della chiave.
I passi nel corridoio.
Poi nel silenzio, la sua voce: “Amore, ti ho portato un regalo!”.
E subito, a seguire, la voce profonda di Davide: “È permesso?”.