LELO_VOLONTE_La dominazione femminile

Quando a lei piace dominare: piccolo excursus nell’universo Femdom

Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.

Femdom, mistress, dominatrix, dominatrice… quante volte hai sentito questi termini senza saperne bene il significato e, soprattutto, cosa li differenzia?
È arrivato il momento di fugare tutti i tuoi dubbi.

Femdom è un termine che nasce dall’unione di due parole inglesi: female (femminile) e domination (dominazione) e indica una tipologia di scambio BDSM in cui è la donna a dominare. Le pratiche variano dalle più miti alle più estreme, dall’umiliazione verbale alle imposizioni fisiche, dove ovviamente tutto avviene nella massima consensualità.
Nell’ambito di questo scambio, la donna viene chiamata dominatrice (dominatrix) o padrona (mistress). E, nell’immaginario collettivo, veste abiti (succinti) di lattice o pelle, indossa calze a rete e stivali fino al ginocchio.
Come sempre, anche in questo caso non è certo l’abito a fare la mistress.

Le mille sfumature della dominazione femminile

Come in tutto il resto, anche nella dominazione femminile si verificano i più vari scenari. C’è la cosiddetta ‘fin-dom’ o dominazione finanziaria, in cui i soggetti dominati trovano il loro piacere nell’inviare regolarmente somme di denaro alla mistress, c’è l’umiliazione verbale, in cui il piacere deriva tutto dall’essere sminuiti a parole, e ci sono attività decisamente più fisiche, come il pegging, lo spanking, il feticismo del piede, il bondage… e molto altro.

Il rapporto può essere parte di una relazione 24/7, un vero e proprio stile di vita all’interno di una relazione sentimentale, ma può anche ridursi ad incontri a scadenza regolare, come nella maggior parte dei casi.

Fonte di ispirazione

Come molte pratiche dell’universo BDSM, anche lo scenario femdom può essere fonte di ispirazione per coppie ‘vaniglia’, e non devi essere necessariamente una dominatrice professionista per provare l’ebbrezza di esercitare il tuo potere sul partner.

Ecco alcuni giochi di ruolo che potete mettere in scena insieme per esplorare situazioni diverse dal solito e, potenzialmente, molto eccitanti.

Lo schiavo fedele

Molti scenari femdom prevedono che lo (o la) slave svolga lavori domestici. Ordinagli di indossare solo un grembiule e vai a fare shopping. Al tuo ritorno, lasciati sedurre da una casa in perfetto ordine e una cenetta deliziosa. E, se trovi un soprammobile fuori posto, saprai bene come punirlo!

Il pegging

Nel rapporto di odio e amore, profonda repulsione e incredibile attrazione, che l’uomo eterosessuale ha nei confronti del proprio lato B, non è sempre facile approcciare l’esplorazione dei piaceri associati alla stimolazione anale.

Inserire la pratica del pegging (tu che lo penetri con un fallo realistico, che puoi anche assicurarti ai fianchi con una imbracatura) all’interno di una fantasia femdom può rendere l’approccio più semplice. Se siete immersi in una fantasia in cui lui è spogliato della sua volontà e deve obbedire a tutte le tue richieste, gli sarà più facile rinunciare all’autocensura e lasciarsi andare. E potreste scoprire una nuova dimensione del piacere.

Spanking e bondage

Come per il pegging, anche se in maniera più lieve, il piacere che deriva dalla rinuncia totale al controllo è più spesso sperimentato dalle donne. E così, è molto più probabile che, all’interno di una relazione eterosessuale, sia stata tu a provare le gioie dello spanking e del bondage.

Quando mettete in scena una fantasia femdom, lui si mette nelle tue mani. Usa questo tempo per testare i limiti del suo maschi(li)smo, rivelagli le gioie della resa, bendalo, legalo, sculaccialo. E poi fallo tuo.

Ma non dimenticare di osservare anche gli effetti che questa nuova posizione di potere ha su di te. Potresti essere una dominatrice nata e scoprirlo solo ora.

La negazione dell’orgasmo

Un’altra pratica molto popolare nella comunità BDSM e che viene particolarmente bene quando lo slave è uomo, è quella di provocare la sua eccitazione senza permettergli però di raggiungere l’orgasmo. Immagina un’intera notte in cui lo accarezzi, lo stimoli, lo baci, ma, al momento opportuno, ti tiri indietro e lo lasci a bocca asciutta. Tra l’altro questa è una pratica molto comune in alcune culture in cui il “trattenere” l’orgasmo viene investito di una serie di significati legati al trattenere l’energia.

Che ne dici? Ti abbiamo convinto a trasformarti nella sua mistress preferita per una sera?