L’articolo che segue è stato realizzato con il contributo del dott. Matteo Radavelli, psicologo e psicoterapeuta, specializzato in problemi relazionali, terapia di coppia e difficoltà sessuali.
La maggior parte degli uomini almeno una volta nella vita, probabilmente in età adolescenziale, si sono preoccupati per le dimensioni del proprio pene considerandole inadeguate.
In realtà, come ben sanno le donne, quando si tratta di sesso e piacere parlare di dimensioni ha davvero poco senso: quasi tutte le terminazioni nervose responsabili del piacere femminile, compresa la zona CUV (nota come punto G), si trovano a una profondità di pochi centimetri all’interno della vagina. Per non considerare poi il fatto che la grande maggioranza delle donne raggiunge l’orgasmo esclusivamente grazie alla stimolazione del clitoride che si trova addirittura all’esterno!
Ma non saremo certo noi a scoraggiare gli uomini che si domandano come sfruttare al massimo le proprie caratteristiche fisiche per provare piacere insieme alla propria compagna, eccovi perciò una piccola rassegna delle posizioni da adottare durante il rapporto in base alla forma di lui.
Tipologia n. 1: il pene ‘curvo’
È un pene che presenta una curvatura che può essere a destra, sinistra, verso l’alto o verso il basso, ed ha l’estremità più grossa rispetto alla radice. Quando la curva è verso l’alto:
Posizione migliore: il collare di Venere in piedi
La donna si sostiene con le braccia su una superficie che idealmente si trova alla stessa altezza del bacino dell’uomo e appoggia le gambe distese sul petto del suo partner, che si unisce da davanti.
Perché?
Perché permette al pene di seguire la forma del corpo della donna. È semplice e godibile, adatta sia a un rapporto veloce che a uno scambio più lento ed è una posizione nella quale le dimensioni del pene diventano totalmente irrilevanti. Se questo non vi bastasse, considerate anche che più il pene è ricurvo (verso l’alto), più è facile che raggiunga la zona erogena del punto G di lei (!).
Tipologia n. 2: il pene ‘a cono’
È un pene che si restringe verso la punta.
Posizione migliore: pecorina (doggy style)
La donna è appoggiata sulle ginocchia e sulle mani o i gomiti, l’uomo è inginocchiato dietro di lei e la raggiunge da dietro.
Perché?
Quella doggy style è una posizione estremamente erotica: promette intense sensazioni a livello fisico a entrambi i partner e, per la sua istintività, appaga anche l’immaginario erotico. È una posizione che permette di raggiungere le vette del piacere indipendentemente dalla forma e dalla dimensione dell’uomo, tuttavia è particolarmente adatta al pene a cono. Alcune donne infatti possono provare dolore all’inizo del rapporto in questa posizione e questo pene, con la sua punta sottile, favorisce un approccio più delicato. Uomini con il pene a cono fatevi avanti (e usate molto lubrificante)!
Tipologia n. 3: il pene ‘a matita’
È un pene lungo, dritto e piuttosto simmetrico, il cui spessore non varia molto.
Posizione migliore: l’agguato
La donna è in piedi, possibilmente appoggiata a qualcosa (un muro o un mobile non troppo basso), e l’uomo si unisce da dietro.
Perché?
È una delle forme di pene più versatili, adatta a qualsiasi posizione. Ma nel caso in cui il pene fosse particolarmente lungo, consigliamo una posizione in piedi, da dietro, che permette alla donna di muoversi e modulare l’intensità del contatto.
Tipologia n. 4: il pene ‘a banana’
Ha una forma un po’ più corta e tende ad essere più spesso al centro che alle estremità.
Posizione ideale: il collare di Venere
Una variante della posizione precedente in cui la donna è distesa, anziché appoggiata. E avvolge il collo dell’uomo con le sue gambe.
Perché?
La posizione in cui la donna è sdraiata e appoggia le gambe al petto dell’uomo si presta a una compenetrazione molto profonda che non può che trarre giovamento da questa forma particolare. Soprattutto perchè l’uomo può uscire e rientrare con facilità, dando modo alla donna di apprezzare il diverso spessore del suo pene. È anche una posizione perfetta per la stimolazione della zona erogena detta punto G.
Serve aggiungere altro?
E infine: la tipologia del pene che ‘non mi piace’
Un po’ di autocritica così come un po’ di sana autoironia sono ben accette. Benissimo scherzare sulle proprie forme e accettare di buon grado una battuta affettosa sulle caratteristiche del nostro ‘lui’. Ma quando la forma del nostro pene o, se per questo, le sue dimensioni diventano fonte di disagio, un pensiero fisso o una fonte di insicurezza che condiziona la nostra vita quotidiana e, soprattutto, i nostri scambi amorosi, è importante parlarne con un medico di fiducia per valutare l’opportunità di ottenere l’aiuto di uno specialista.