Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.
La masturbazione ha goduto per lungo tempo di fama piuttosto ambigua. Alla fine del ‘700 venne condannata da un famoso testo dello svizzero Tissot come fonte di molti malanni e ci fu anche chi si spinse a elencare tra le sue conseguenze nefaste addirittura la morte, tanto che Kellogg (sì, proprio lui, l’inventore degli innocenti corn flakes) si sentì in dovere di consigliare una dieta vegetariana come cura più efficace contro questa pessima abitudine.
La nascita dei vibratori
È agli inizi del XX secolo che si collocano le prime, timide aperture nei confronti della masturbazione che, in alcuni casi, come quello dell’isteria, presunta malattia femminile, inizia ad essere considerata addirittura una cura (da qui la nascita dei nostri amati vibratori), ma dobbiamo attendere la metà circa del ‘900 e i controversi Rapporti Kinsey per assistere a una prima indagine, scevra di pregiudizi, dell’autoerotismo in quanto attività sessuale in sé.
E del ‘Klittra’
Ma se oggi non pensiamo più che masturbarsi porti alla morte o alla crescita di peli sulle mani, esistono una serie di pregiudizi che ancora resistono, soprattutto quando le protagoniste sono le donne, tanto che le donne svedesi si son sentite in dovere di coniare addirittura un nuovo termine per la pratica: il ‘klittra‘, a metà tra clitoride e glitter. …
C’è infatti un po’ questa idea che le donne non si masturbino o che lo facciano meno degli uomini. Ma la realtà è, come al solito, ben più complessa, come dimostrano questi miti e verità che andiamo subito a sfatare o corroborare con l’aiuto della dott.ssa Valentina Cosmi.
Più del 90% delle donne si masturba
Verità
Potrebbe sembrare una cifra esagerata, ma non lo è. Secondo sondaggi condotti negli Stati Uniti, ad esempio, la percentuale delle donne che si masturbano è salita dal 62% del 1953, al 74% del 1979, fino a raggiungere il 92% ai giorni nostri.
Le donne iniziano a masturbarsi molto più tardi degli uomini
Mito
Indubbiamente in età adolescenziale la pratica è più sdoganata tra i maschi che tra le femmine ma nulla dimostra che le donne comincino più tardi, anzi semmai prima, considerato che, generalmente, raggiungono la maturità sessuale prima degli uomini.
Le donne hanno necessariamente bisogno della penetrazione per raggiungere un buon orgasmo, che è come dire che l’orgasmo che le donne raggiungono con la masturbazione è di serie B (vedi la disputata distinzione, assolutamente non attuale, tra orgasmo clitorideo vs vaginale)
Mito
Ogni donna funziona in modo diverso e ognuna trae piacere da una stimolazione più o meno diretta dell’apparato genitale e delle zone erogene.
Le donne si masturbano di meno quando fanno sesso
Mito
Il 90% delle donne che ha una relazione sessuale stabile e appagante continua a masturbarsi. Coccolare il nostro corpo è un modo per rinforzare la nostra salute e prevenire le patologie. Oltre che per regalarci piacere. Che, notoriamente, non è mai abbastanza!
La masturbazione femminile è più complessa di quella maschile
Verità
Dal momento che l’apparato genitale femminile è pressoché per gran parte interno e non esterno, può essere più difficile, soprattutto per le giovanissime, capire come funziona il proprio corpo e quanto questo possa dare piacere. Molte ragazze scoprono l’orgasmo quasi per caso, ad esempio strusciandosi per sbaglio su una superficie.
Le donne che si masturbano raggiungono l’orgasmo più spesso e meglio
Verità
Non solo si raggiunge un maggior numero di orgasmi, più intensi, ma si diventa più padrone della risposta orgasmica. In pratica si ottiene un controllo molto più consapevole dell’orgasmo. E questo è possibile perché l’autoerotismo permette di capire con quanta pressione e velocità stimolare il complesso CUV (erroneamente noto come punto G), il clitoride e la profondità di penetrazione di cui il corpo ha bisogno per eccitarsi.
Se non sappiamo come funziona il nostro piacere, non saremo in grado nemmeno di fare richieste al nostro partner e di guidarlo nel percorso del nostro godimento. E invece lui ne ha tremendamente bisogno!