L’articolo che segue è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.
Tendiamo a credere che la lontananza sia una minaccia per la coppia, soprattutto per la coppia consolidata, di lunga durata, che gli amanti debbano stare sempre insieme, che la parola chiave di un rapporto amoroso sia ‘condivisione’.
Ovvio che è il desiderio di fare le cose insieme, di condividere esperienze che ci spinge a cercare un/a compagno/a, ma altrettanto indubbio è che possiamo adottare anche una prospettiva diversa, ad esempio, guardando alla lontananza come a un modo per avvicinarsi di più, piuttosto che come l’inizio della fine.
La verità è che abbiamo tutti bisogno di un po’ di tempo per noi: per fare quello che ci piace di più (che non sempre è quello che piace anche all’altro), per coltivare le nostre amicizie, per approfondire la conoscenza di una delle persone più importanti della nostra vita, noi stesse! L’essere umano è un animale sociale e mantenere il tuo giro di amicizie anche durante una relazione ti aiuta ad ampliare le tue vedute, a moltiplicare le tue esperienze, a crearti una rete di supporto, emotivo e pratico.
E studi recenti dimostrano che anche quando la coppia vive una relazione a distanza, questo tempo a parte si può rivelare molto utile per gettare le fondamenta della storia futura.
La gran parte degli esperti, inoltre, sostiene con sempre maggior convinzione che una coppia sufficientemente ‘sana’ sia formata da due persone indipendenti. Soprattutto in un mondo come quello nel quale viviamo, dove le ramificazioni dei rapporti sociali arrivano fin dove arriva la luce del nostro cellulare, mantenersi indipendenti diventa sempre più fondamentale.
Non stiamo ovviamente parlando della famigerata ‘pausa di riflessione’, ma proprio della necessità di avere uno spazio di autonomia che ci permetta di camminare da soli, senza doverci appoggiare al partner ma semplicemente tenendoci per mano. Spesso l’idea di condivisione viene sovrapposta o confusa con quella di simmetria e fusione (di corpi e di menti). In realtà questo è un grande errore. Una coppia che funzioni bene prevede infatti che ci possa essere vicinanza nella separatezza, condivisione nell’autonomia. Sembra un paradosso, ma non lo è affatto: noi possiamo desiderare solamente quello che sentiamo mancante, o comunque qualcosa di cui abbiamo nostalgia. Il rapporto simbiotico e/o simmetrico, in tal senso, uccide il desiderio sessuale e non solo. E, banale quanto vuoi, ma è indubbio che capiamo il valore delle cose e delle persone, non diremo ‘solo’, ma ‘soprattutto’ quando non le abbiamo. Prenditi e concedigli lo spazio per apprezzarti, per capire cosa veramente ama di te, per riscoprire i motivi che vi hanno fatto innamorare.
Quindi non andare nel panico se il partner ti confessa di avere bisogno di un po’ di spazio: mantieni la calma, riappropriati della tua privacy (che un po’ di mistero ti rende anche più affascinante ai suoi occhi).
E siccome non c’è cliché più odiato dagli amanti di quello che recita ‘in amor vince chi fugge’, proviamo ad aggiornarlo così: ‘in amor vince chi sfugge’…