Amici e lettori, ecco a voi la storia che inaugura la sezione di Volonté dedicata alle FANTASIE EROTICHE, dalla penna deliziosamente audace della nostra Sexplorer preferita.
Buona lettura!

“Adesso voglio mostrarti qualcosa”. Dietro alla maschera la voce di lui riecheggiava profonda, suadente, sorprendentemente calda. Era un concreto punto di riferimento in quell’oscurità semitotale che le permetteva di percepire soltanto vaghe ombre. Un solido appiglio a cui aggrapparsi in quella nudità fisica che la faceva sentire libera, voluttuosa, eppure così indifesa e vulnerabile…

I_MESSAGGI_DELLA_BUONANOTTE

Con un gesto secco le afferrò le mani, le portò dietro la schiena e le legò i polsi a una colonna del letto.

Avvertì la legatura strettissima che le bloccava braccia e spalle, un lieve dolore la spingeva al lamento, ma non osò fiatare. Lui si allontanò. Poteva sentirlo muoversi in modo disinvolto dentro la stanza, rovistare in quello che suppose fosse un armadio, percepire il tepore del suo corpo quando ritornò nuovamente verso di lei. Ora era vicinissimo, silenzioso. Scorse a malapena i contorni di quel volto coperto che la stava fissando. Fu una frazione di secondo, un istante quasi impercettibile in cui le sembrò di vedere qualcosa nel buio, di scorgere in quello sguardo un bagliore, una piccola luce riflessa.

Il cuore accelerò improvvisamente, le mani iniziarono a sudare, la schiena fu percorsa da brividi. Sentì i capezzoli indurirsi, in una strana miscela di paura ed eccitazione.
Durò soltanto un minuto, eppure le parve un’attesa infinita. Sufficiente per riportarle alla mente le sue emozioni spente degli ultimi tempi, l’assenza di pienezza, la perdita di luce, di calore e quella pesante sensazione che la rendeva come “sospesa sul nulla”. Qualcosa stava cambiando dentro di lei?

STANZA_OSCURA_1

I pensieri si dileguarono appena lui la sfiorò. Un oggetto circolare scorreva sulla sua pelle. Con un tocco delicato ma deciso scivolò dalle cosce fin sopra le sue spalle e viceversa, in una sorta di massaggio intorno al corpo che su di lei agì da panacea contro il turbamento.
Si interruppe qualche secondo e le lasciò il tempo di assaporare quella piacevolissima sensazione di calore che il massaggio aveva generato. Poi continuò, questa volta dal collo fin sopra al viso. L’oggetto raggiunse le labbra e fu lì che lei percepì il sapore del cuoio e riconobbe l’impugnatura di una frusta. Le sfuggì un gemito che invase l’oscurità.

Aveva iniziato dai seni, con piccoli colpi cadenzati. Aveva poi proseguito più lievemente sul ventre e ancora lungo i fianchi, con dolce fermezza. Ma era stato sulle cosce e il loro interno che aveva  concentrato l’energia, con colpi secchi e ravvicinati.

STANZA_OSCURA_2

Il formicolio sulla pelle di lei era passato da un’intensità lieve a una più forte. Dappertutto, adesso, avvertiva un senso di bruciore, ma tra le gambe era tutto un fuoco. Una sensazione dolorosa eppure dolce, amara ma inaspettatamente piacevole. Nulla, del resto,  a confronto con certe ferite interiori che si portava dentro. Il dolore non le incuteva paura. La faceva sentire “viva”, presente alla sua vita, motivata a reagire.

STANZA_OSCURA_3

Lui si protese improvvisamente su di lei. Adesso le era addosso, il torace umido premeva sui seni, le sue labbra gonfie sul collo sfiorarono la pelle profumata fino a trasformarsi in un lungo, tenero, appassionato morso.
Ora lei poteva sentire il suo odore. Aspro, avvolgente, tremendamente inebriante. Fu allora che tutti i sensi  del suo corpo si concentrarono in un’unica, incontenibile esplosione di piacere. In quel preciso momento capì che nulla sarebbe stato più come prima e che non avrebbe più potuto fare a meno di lui.
“Chi… chi sei?” stentò a domandare.
Lui lasciò la presa, si avvicinò all’orecchio e sommessamente le sussurrò:  “Io Sono Il Tuo Signore”.

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