Quello che segue è un resoconto scritto da uno dei nostri collaboratori che desidera restare anonimo.
È stata una sua idea ed è stata la sicurezza con la quale me l’ha proposto a mettermi subito a mio agio. ‘Sì, certo, perché no’ ho risposto quando mi ha fatto vedere la foto dello strap on che aveva già comprato.
Mi è sembrato molto sexy che:
- Possedesse già uno strap on e quindi avesse, presumibilmente, già una bella esperienza in materia;
- Avesse delle foto dello strap on nel telefono, da mostrare in caso la conversazione andasse a parare proprio lì;
- La conversazione, effettivamente, fosse andata a parare proprio lì, al nostro terzo o quarto appuntamento.
Territorio vergine
Per essere sincero fino in fondo, va detto che probabilmente ero più aperto all’idea del pegging della maggior parte degli uomini perché avevo già avuto sex toy anali in passato. Ciononostante, il pegging era un territorio vergine per me ed ero convinto che non avrei saputo se mi piaceva o no finché non l’avessi provato.
E già solo questo mostra una serie di contraddizioni nell’atteggiamento della maggior parte delle persone nei confronti di questa pratica. Ero molto eccitato all’idea che qualcuno mi avesse chiesto di provarlo, il che è bello e deludente allo stesso tempo, perché ero sessualmente attivo da ben oltre un decennio e nessuno me l’aveva proposto prima. Né io avevo mai avuto il coraggio di proporlo a qualcuno.
Penso che molte donne vorrebbero provare il pegging e, probabilmente, anche molti uomini, ma c’è una forma di reticenza all’idea di introdurre l’argomento per primi.
La causa di questa reticenza ci permette di entrare nel vivo del significato di questo gioco sessuale. Il pegging, all’interno della coppia eterosessuale, ribalta la visione tradizionale dei generi e dei ruoli. Per alcune coppie, è esattamente questo il punto ed è quell’inversione di ruoli, da sola, a scatenare il piacere. Per altre coppie la psicologia non c’entra niente: sono le sensazioni che contano e il sesso è privo di qualsiasi implicazione ‘politica’.
Tutta questa complessità è a sua volta complicata dai tabù che circondano il piacere anale maschile. Ecco perché, come puoi iniziare a capire, il pegging è un argomento difficile da approcciare in una relazione.
Come chiedere al partner se vuole provare il pegging
Quindi, la domanda sorge spontanea, come si approccia un argomento delicato come il pegging? Quello che possiamo dire è che è infinitamente più facile di quel che sembra e, allo stesso tempo, più difficile. Il maggiore ostacolo, per la gran parte delle persone, è introdurlo come un desiderio. Ma si tratta pur sempre di parlare e ci sono cose ben più difficili da fare nella vita (mai provato a risolvere il cubo di Rubik?).
Il segreto è essere convinti di quello che chiedi, quando lo chiedi, di essere eccitato alla sola idea, o, almeno, di nascondere il più possibile qualsiasi forma di nervosismo. Indipendentemente dal tuo ruolo nel pegging, è decisamente più probabile ricevere una risposta positiva se la tua domanda trasuda entusiasmo.
IL CONSIGLIO IN PIÙ: chiedilo mentre state facendo sesso. È il momento in cui il partner è più curioso e aperto a provare qualcosa di nuovo. Una regola che, peraltro, puoi applicare più o meno a tutto. Prego. 😉
Cosa si prova con il pegging?
Ok, passiamo ai contenuti forti. Che cosa si prova, davvero, con il pegging?
Dipende da come lo stai facendo e sarei tentato di risponderti ‘È come qualsiasi altro tipo di sesso: quando è bello, è bellissimo.’ Ma scommetto che vuoi più dettagli.
Se è l’inversione di ruoli vecchi come l’uomo la cosa che più ti incuriosisce del pegging, ecco per quello è difficile immaginare un’attività sessuale più appagante. E puoi decidere insieme al partner qual è la sfumatura che vuoi dare al pegging: se vuoi essere umiliato, demascolinizzato, il pegging può decisamente appagare questi desideri.
Ma in realtà, così descritto, può sembrare molto più trasgressivo di quello che è. Ed è a questo punto che ci imbattiamo in uno dei tanti squilibri che riguardano il ruolo maschile e quello femminile nel sesso: nel momento in cui il pegging affida il ‘potere’ alla donna, diventa automaticamente una pratica ‘non convenzionale’.
Ma questo non è sempre il caso. Ci sono coppie che, come dicevamo, traggono il massimo piacere da questo cambio di prospettiva. E, se sei una donna che ama dominare ma non ama il pegging (o il tuo uomo non ne vuole sapere), ci sono mille altri modi (e posizioni!) per prendere il controllo del rapporto sessuale.
Adesso, proviamo a immaginare che sia la sensazione quello che ti interessa. Il pegging permette un’intimità vera e tangibile, specialmente quando i due amanti si ritrovano faccia a faccia. Le sensazioni fisiche, dando per scontato che usi un oggetto con dimensioni simili a quelle di BILLY 2 (che, con circa 10 cm di lunghezza inseribile e quasi 3 cm di diametro, viene definito un oggetto ‘medio’ dalla gran parte delle persone che lo usano) sono incredibilmente piacevoli.
In un qualche modo, permettere a qualcun altro di essere in controllo, completamente, delle tue sensazioni, aggiunge una nuova dimensione di fisicità al piacere anale. Tecnicamente è uguale a quando fai tutto da solo, ma con un partner tutto diventa più sostanziale. Immagino che sia la natura intrinseca del sesso.
Conclusione
Sono perfettamente consapevole di tutti gli argomenti che non ho coperto qua sopra. Non ho parlato dell’esperienza della mia partner. E nemmeno preso in considerazione quando il pegging avviene all’interno di relazioni meno tradizionali o non lineari. Un’altra volta, forse. Questa volta volevo solo cercare di spiegare a chi magari vuole provarlo ma non è ancora convinto, quello che ci si può aspettare.
Il pegging può essere trasgressivo quanto vuoi , può essere romantico, può essere sensuale. Esattamente come qualsiasi altro atto sessuale. Se l’hai provato, probabilmente lo ami. Se non l’hai ancora provato, probabilmente lo amerai.