I linguaggi dell'amore di Chapman

I cinque linguaggi dell’amore: cosa sono e come imparare a riconoscerli

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Se ti sei mai trovata a comunicare con una persona che non parla la tua stessa lingua, saprai che si tratta di un’impresa difficilissima e una che è spesso fonte di grandi fraintendimenti. 

Se infatti, magari a gesti o a forza di esagerate espressioni facciali, pensi di aver trasmesso il tuo seppur semplice pensiero, ti accorgerai che, la maggior parte delle volte, l’altra persona ha capito fischi per fiaschi e, non raramente, proprio il contrario di quello che volevi dire tu.

I cinque linguaggi dell’amore secondo Gary Chapman 

Ecco, nell’amore succede un po’ così. Almeno secondo la teoria di Gary Chapman (classe 1938) autore di ‘The Five Love Languages: How to Express Heartfelt Commitment to your Mate’ (in italiano, si trova, tra altri testi, ‘I cinque linguaggi dell’amore. Come dire “ti amo” alla persona amata’) il primo di una serie di libri in cui teorizza l’esistenza di cinque linguaggi, ovvero cinque modi in cui esprimiamo il nostro amore. Tutti li parliamo e li comprendiamo, ma ognuno di noi ha come una ‘lingua madre’, un modo preferito di comunicare e ricevere l’amore.

Cosa succede quando la tua metà parla un linguaggio diverso dal tuo? Beh devi riconoscerlo e impararlo per poter comunicare, altrimenti il rischio di fraintendersi è molto alto e la relazione stessa ne può soffrire.

Ecco i cinque linguaggi individuati da Chapman:

Parole di affermazione
Tempo di qualità
Contatto fisico
Atti di servizio
Dare e ricevere regali

Parole di affermazione

I partner che parlano la ‘lingua’ delle parole di affermazione, sono quei partner che amano dirti quanto ti amano, ma soprattutto hanno bisogno di sentirselo dire. Sono quelli che ti riempiono di complimenti, di poesie, che amano la dialettica. La comunicazione è per loro fondamentale e possono sentirsi molto colpiti dalla sua assenza.

Non sottovalutare questo loro bisogno, magari perché tu sei una persona che dà più importanza agli ‘atti di servizio’ (vedi più avanti) e ricordati di dare voce al tuo amore..

Tempo di qualità

Chi parla la lingua del ‘tempo di qualità’ ama passare del tempo insieme al partner. Ma attenzione, si tratta di un tempo di qualità, che non significa certo che si debbano scegliere attività straordinarie, ma implica invece che ci sia una vera connessione. Non è necessario viaggiare o vivere nuove esperienze insieme: tempo di qualità può essere anche un pomeriggio passato sul divano o una passeggiata nella natura. L’importante è essere presenti nel momento, spiritualmente connessi al partner e non distratti, come spesso ci accade, dai nostri pensieri o, peggio, dal richiamo ammaliante del telefono.

Contatto fisico

Hai presente quelle persone che proprio non ce la fanno a tenere le mani a posto? Ti stringono, ti abbracciano, ti massaggiano? Avrai avuto degli amanti e degli innamorati così, ma molto probabilmente anche degli amici. Sono quelli che hanno bisogno della vicinanza fisica per esprimere il proprio amore. E infatti il loro linguaggio è il contatto fisico. Se sei una persona che ha un concetto del proprio spazio personale molto ristretto e sei insieme a una persona che ama il contatto fisico, cerca di vincere la tua resistenza perché per loro è impossibile tenersi a distanza.

Atti di servizio

Coloro che esprimono il proprio amore tramite atti di servizio sono persone che non si preoccupano tanto di comunicarti il loro amore a parole, ma te lo dimostrano con piccoli gesti quotidiani che per te fanno la differenza. Sono quelli che ti fanno trovare il pieno di benzina e un abito stirato, la casa in ordine e un bagno pronto. 

Sono, a loro volta, molto attenti a queste piccole gentilezze. Capire che questo è il linguaggio d’amore che parlano ti permetterà di evitare discussioni che a te potrebbero sembrare sterili a prima vista e un piccolo atto di servizio da parte tua si trasfomerà in un vero e proprio atto d’amore ai loro occhi.

Dare e ricevere regali

Chi ‘parla’ questo linguaggio dell’amore, ha sempre un dono o una sorpresa per te. E non certo perché sia ricco, ma proprio perché questo è il suo modo di manifestare l’amore. Sono quelle persone che rimangono particolarmente male quando tu, al contrario, un regalo per loro non ce l’hai. Perché magari per te non è così fondamentale. Perché magari tu parli il linguaggio delle parole d’amore o degli atti di servizio. Ma amare i regali non significa essere venali o materialisti, significa apprezzare i piccoli pensieri che l’altro ha per noi. E, allo stesso modo, il regalo non deve necessariamente essere costoso: un fiore, anche raccolto, un croissant per colazione, una cartolina da un viaggio. Con chi parla questo linguaggio d’amore, è proprio il caso di dirlo, quello che conta è il pensiero.