LELO_VOLONTE_Ho provato a masturbarmi per una settimana

Ho provato a masturbarmi tutti i giorni, per 7 giorni. Ecco cosa è successo

Il nostro post sul Mese della Masturbazione ha spinto Serena (nome di fantasia) a una sfida del piacere. Che ci ha raccontato in una email. Che abbiamo trasformato in un articolo. Che puoi leggere qua. 

Tutto è cominciato quando ho letto questo articolo che terminava con una specie di sfida a masturbarsi tutti i giorni per un mese. La cosa mi ha incuriosita, ho fatto una rapida ricerca su internet e quello che ho scoperto è che, per il popolo di internet, la sfida è quella a non masturbarsi per un mese di fila. Ma la stragrande maggioranza di queste persone che si masturbano tutti i giorni, a volte anche con problemi di dipendenza, sono uomini.

Ci sono, è ovvio, anche molte donne che si regalano piacere quotidianamente, ma siccome la mia esperienza è ben diversa, ho pensato di accettare la sfida, ma di ridimensionarla a una settimana.

Ecco un diario abbastanza fedele di quello che è successo.

L’esperimento

Cosa succede quando il piacere diventa dovere?

Mi sono data un giorno di inizio, un giorno di fine, ho rispolverato (si fa per dire) la mia collezione di vibratori, i film ‘preferiti’, i romanzi/racconti che so che mi mettono nel giusto stato d’animo, ho fatto perfino un inventario mentale delle mie fantasie più collaudate e… niente. La prima sera non ne avevo voglia, e ho rimandato il tutto a domani, come se fosse una dieta. La seconda sera me ne sono semplicemente scordata. La terza sera mi sono addormentata con il vibratore in mano, la quarta sera… beh, la quarta sera ho pensato che di fondo era un sfida stupida e che uno si dà piacere quando vuole.

Piacere e dovere non mi sono mai sembrati più inconciliabili.

Chi comincia è già a metà dell’opera

Però, in realtà, l’idea non mi abbandonava. E allora ho pensato che invece di mettere i manifesti, dentro di me, e annunciare a me e me stessa, in grande pompa, che da ora in avanti mi sarei masturbata per tot giorni di fila, avrei potuto provare un approccio, come dire, più soft. Cominciare una sera che ne avevo voglia, e provare a portare avanti l’esperimento il più a lungo possibile, possibilmente una settimana, e se per caso una sera proprio non mi andava, niente stress.

Vale lo stesso se non vieni?

Nel momento in cui la mia mente si è tranquillizzata, le cose hanno cominciato a fluire. Il giorno stesso in cui ho preso questa decisione, ho dato inizio alla mia sfida. E, ovviamente, il primo giorno è stato ‘facile’. Ho avuto una giornata tranquilla, sono andata a letto un po’ prima del solito con il mio vibratore preferito e la testa frizzantina e… è stato un successo. Dopo ripetuti orgasmi, mi sono addormentata stremata e con la dolcissima sensazione di aver anche fatto il mio ‘dovere’.

Come immaginerai, la mattina dopo ero di super buon umore. Non altrettanto la sera. Non che ci fossero motivi particolari, ma ci son giornate più dritte e altre più stortine. Comunque la mia risoluzione era ancora molto forte, quindi a una certa ora mi sono messa all’opera. Ho provato con un paio di oggetti che in genere mi danno grandi gioie, poi sono passata alla mano libera… niente. Il mio corpo non ne voleva sapere di eccitarsi (o forse devo dire la mia testa?) e alla fine mi sono detta che comunque io il mio dovere l’avevo fatto, anche se con scarso piacere. Ho spento la luce e buonanotte!

Cambio di direzione

Il giorno 3 e 4 sono stati relativamente semplici, perché quello che ho realizzato il giorno 2 (e che ovviamente sapevo già perfettamente) è che è molto più facile trovare una motivazione quando sei già nel mood. Ovvero che la masturbazione, per me almeno, comincia molto prima di quando appoggio la mano o il vibratore sul mio corpo. Se sono eccitata mentalmente, il mio corpo risponde immediatamente. Se non sono eccitata, dipende. A volte riesco a diventarlo durante il gioco, a volte proprio zero. Ma siccome questa era la mia sfida, sia il terzo che il quarto giorno ho dedicato la gran parte dei miei sforzi a eccitare la mia mente. Ma il giorno 4 ero così nel mood, che ho pensato di masturbarmi nel bagno dell’ufficio. E l’ho addirittura fatto. Cioè, non sono riuscita a venire, ma mi sono dedicata quei 5 minuti (ok, fai tre) di attenzione nel bel mezzo della giornata lavorativa. Il che è stato decisamente divertente.

Ma questi due giorni mi hanno lasciato con una domanda:

Viene prima l’uovo o la gallina?

La tua mente si eccita quando il tuo corpo ha voglia, o al tuo corpo viene voglia quando la tua mente è eccitata? Probabilmente non c’è una regola fissa, certo è che come ci sono giorni in cui non ti va fisicamente, ci sono anche giorni in cui non ti va mentalmente. Proprio non  ti va di dedicare le tue energie mentali al sesso. Ecco, per me quello è stato il giorno 5. Ho cominciato ad accarezzarmi contro voglia (arrivata al giorno 5 il mio corpo era decisamente suscettibile e non avevo bisogno di particolari risorse) un po’ con quell’idea di mettere la crocetta sulla casella, ma poi mi sono detta, ma che senso ha? Ok, è una sfida, ma la sfida può anche risolversi in un: ho provato a masturbarmi tutti i giorni per una settimana e ho capito che non ho voglia di masturbarmi tutti i giorni per una settimana. Quindi niente, ho lasciato perdere. La cosa divertente? Ho fatto un sogno molto erotico quella notte.

La fine della prova

Giorno 6 e 7 coincidevano con il fine settimana e, avendo più tempo a disposizione, è stato molto più facile adempiere al mio ‘dovere’. Nel senso che, ad esempio, sabato mi sono masturbata appena sveglia, una cosa che non faccio mai per ovvi motivi di tempo. Non sono venuta ma, quando dopo la doccia e la colazione mi sono ritrovata a rifare il letto, mi è venuta un’ispirazione improvvisa e ho ripreso da dove avevo lasciato. Con ottimi risultati. Ottimissimi.

E domenica è successa un po’ la stessa cosa, ci ho provato un po’ di volte, senza forzarmi, e all’ennesimo tentativo è stato tutto molto naturale.

Cosa ho imparato da quest’esperienza?

Il tempo conta

È stata proprio l’esperienza degli ultimi due giorni a confermarmi un’altra cosa di cui ero già ovviamente a conoscenza ma forse non consapevole. Non è un caso se quando siamo in vacanza siamo sempre a fare sesso. Avere del tempo a disposizione fa un’enorme differenza, perché puoi dare seguito ai tuoi desideri quando si manifestano. Non devi ritagliarti del tempo per il sesso: quando il sesso si manifesta, te lo prendi. Detto questo, un’altra conclusione alla quale sono giunta è che:

Ritagliarsi del tempo per il sesso è buono e giusto

Siccome non viviamo una vita in vacanza e anche chi non lavora ha la giornata piena di impegni, ha molto senso ritagliarsi del tempo per il sesso. Perché, altra cosa che ho ricavato da questa esperienza, abbiamo molta più voglia di sesso di quanto immaginiamo. Spesso siamo solo stanchi, o pigri o presi da altro ma, se scegliamo di metterci giù e dedicarci al nostro corpo, scopriamo che il nostro corpo ne è molto felice!

Il sesso fa bene, ripeti con me, il sesso fa bene

Ok, lo sanno tutti, fare sesso fa bene, l’orgasmo ha mille benefici anche fisici. Ma quando pensiamo al sesso che fa bene, in genere pensiamo al sesso a due (o a tre, o a quattro). Raramente pensiamo alla masturbazione. E anche se ci pensiamo, poi ce ne dimentichiamo. La cosa che questa sfida mi ha insegnato è che quando ti dedichi al sesso, in questo caso da sola, tutto il tuo corpo se ne accorge e tu ti senti un essere molto più sensuale. Se non altro per il fatto che il tuo clitoride è un po’ indolenzito, la tua consapevolezza del tuo essere sessuale aumenta in proporzione all’attenzione che gli dedichi.

No vuol dire no, anche quando sei da sola

Se non ti va, se davvero non ti va, non ha senso forzarti. Quando sei da sola, hai l’incredibile vantaggio di essere la parte attiva e quella passiva, quella che agisce e quella che riceve, quella che accarezza e quella che sente. Se le carezze non ti portano da nessuna parte, che tu sia con un partner o da sola non fa molta differenza. Ma quando sei da sola hai il vantaggio di non doverlo spiegare a nessuno, devi solo accettare il fatto che non ti va e passare a qualcos’altro.

Varietà versus ripetitività

Masturbarsi molto spesso ti porta a variare un po’ la scena. All’inizio ti ripeti, perché sai che vai sul sicuro ma, dopo un po’, ti viene voglia di qualcosa di diverso. Una cosa alla quale, quando ti masturbi di tanto in tanto, non fai caso.

Lo stesso vale per i sex toy. Quando ti masturbi spesso, all’inizio scegli quelli che sai che non falliscono, ma dopo un po’ cerchi, appunto, la varietà e sperimenti con alcuni che in genere trascuri ma che ti possono riservare delle gradevolissime sorprese. Garantito!

Infine, questa cosa che alcuni dicono che se ti masturbi troppo ti desensibilizzi, io non l’ho provata. Al contrario, masturbarmi per una settimana di fila mi ha reso molto più sensibile. Come se avessi risvegliato una parte di me in genere un po’ sonnolenta. Ma immagino che questo dipenda un po’ dalle esperienze personali, e anche da quanto lo fai.

Conclusione

Continuerò a masturbarmi tutti i giorni, magari per un mese? Non credo. Mi masturberò più spesso di prima? Sicuramente sì!