Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.
Adesso che, piano piano, il clima si fa più clemente, le giornate più lunghe e il nostro spirito più avventuroso, le probabilità che tu abbia l’occasione di incontrare, finalmente dal vivo, tutti quei Tinder che hai accumulato durante l’inverno, o quell’amico dell’amico con cui parli da mesi su Facebook sono più alte.
Per questo, hai bisogno della nostra guida al perfetto primo appuntamento.
Piccola premessa
L’amore, quando bussa alla tua porta, non si preoccupa di come sei vestita e di quanti anni hai, non si interessa se il posto in cui ti trovi è abbastanza cool e trendy, e nemmeno se hai indosso la tua biancheria migliore. L’amore ha il potere di rendere speciale anche il peggior primo appuntamento della storia, e la vita è piena di esempi di coppie felici che si sono incontrate in posti improbabili, nei momenti più sbagliati. Ed è la magia dell’amore, che non ha bisogno di consigli, né liste, né classifiche, né tantomeno regole.
Quindi non ti preoccupare se il vostro primo incontro è stato un flop che più flop di così non si può, se lui (lei) è la persona per te, rimedierete, e il vostro primo appuntamento flop sarà solo un aneddoto da raccontare ai vostri amici prima, eventuali figli e nipoti poi.
Ma se quello che stai per incontrare non è l’amore a prima vista della tua vita, questi piccoli accorgimenti potrebbero fare la differenza tra una manciata di ore da dimenticare o da ricordare con piacere.
La scelta del posto e il programma
La scelta del posto dipende molto da che tipo di primo appuntamento si tratta. Vai ad incontrare il tizio conosciuto su Tinder che ti incuriosisce ma di cui sai assolutamente poco o nulla? Scegli un bar all’aperto per un caffè o, al massimo, un aperitivo. Il vostro non è un vero e proprio primo appuntamento, è più una scusa per vedersi e capire se ci si vuole conoscere.
Viceversa, se incontri una persona che conosci già e con la quale c’è una manifesta, reciproca attrazione, stima e simpatia, puoi puntare su una cena in un posto carino, non troppo affollato né rumoroso.
Se sei tu la persona che ha proposto il primo incontro, è importante che tu abbia un programma di massima, non troppo definito ma nemmeno troppo vago. Un ristorante in mente dove, idealmente, avrai almeno telefonato per sapere se è necessario prenotare. Niente di peggio che decantare le doti del ‘posticino che non conosce nessuno’ per poi arrivare lì e scoprire che invece lo conoscono in molti e non c’è un tavolo per voi.
In base alla zona in cui ti trovi, è bene anche avere in mente un locale per eventuali drink post cena se le cose dovessero andare bene. D’altro canto, rimani aperta alla possibilità dell’imprevisto. Se il ristorante che hai scelto è specializzato in carni rosse e viene fuori che lui è vegetariano, sii pronta a rivedere al volo i tuoi piani. Se è lui a scegliere, è una buona idea avere comunque un’alternativa. Perché magari lui non ci ha pensato a prenotare.
In termini psicologici diremmo che è bene avere una “struttura”, non nel senso di dover controllare tutto, ma nel senso di scegliere qualcosa che ci piace ma che al tempo stesso possa essere contenitivo. In altre parole, non è vero che un posto vale l’altro, perché alcuni luoghi proprio per loro caratteristiche ci facilitano le cose, altri invece no: se stiamo andando allo stadio o ad un concerto, a noi resta un impegno minimo perché è il contesto e la situazione che “vivono già di vita propria”, mentre se andiamo in un locale dove si balla con l’intento di chiacchierare, è probabile che il contesto ci remi contro.
L’abbigliamento
In medio stat virtus. Soprattutto al primo incontro. Vuoi essere carina, ma non strafare. Ma vuoi essere carina.
Se lui non ti interessa abbastanza da presentarti carina, meglio lasciare perdere. Se ti interessa abbastanza, non intimorirlo con una mise eccessivamente sexy o elegante. Il criterio è quello di adattare l’abito all’occasione. E, l’occasione ideale, dovrebbe essere un incontro informale, per una passeggiata, un caffè, un paio di drink o una cena, in un posto altrettanto informale. Lasciate locali particolarmente belli o eleganti per quando le cose tra di voi saranno più definite e vi conoscerete meglio.
Quella della biancheria è un’annosa questione: se pensi che indossare il tuo completino migliore ti porti sfiga, scegli un compromesso, magari uno spezzato sexy o un completo non troppo osé ma nemmeno i mutandoni della nonna. Perché se poi le cose vanno bene e finite a letto insieme, vuoi comunque presentarti non diremo al tuo meglio, ma al tuo molto buono quasi ottimo. Se non sei scaramantica, indossa la biancheria che ti fa sentire più seducente, ti darà un’extra carica di fiducia in te stessa e ti farà sentire più flirty.
La conversazione ideale
Apriti e racconta pure di te e delle tue passioni ma ricordati di lasciare spazio anche all’altro e di controbilanciare non diremo ogni, ma quasi tutte le tue aperture con domande di altrettanto spessore.
State parlando del tuo ristorante preferito? Non domandargli quali sono i suoi valori nella vita, ma rimani su un argomento di uguale leggerezza. Magari i gusti musicali o le preferenze nei drink.
Inoltre, sebbene aprirsi ed essere autentiche sia importante, va anche ricordato che non solo il rischio non deve essere quello di travolgere o fagocitare l’altro ma anche di non esporsi troppo. Il primo appuntamento è difficile anche per questo: né troppo né troppo poco. Lascia un po’ di argomenti per il prossimo incontro e un po’ di curiosità al tuo interlocutore.
Soprattutto, non parlare dell’ex. È il primo errore in ogni lista di errori da non fare al primo appuntamento. Perché la tentazione di parlare dell’ex, non sappiamo per quale motivo, è forte. Forse perché la situazione ce lo riporta in mente, forse perché abbiamo accettato quell’invito proprio per togliercelo dai pensieri.
In ogni caso, niente di buono può venirne fuori. Se ne parli bene, il nuovo potenziale amante può sentirsi minacciato dallo spettro dell’ex, se ne parli male, fai la figura di quella che c’è rimasta sotto.
Quindi niente, non parlarne e basta.
L’etichetta dell’uso del telefono
In un mondo e in un primo appuntamento ideale, il telefono va lasciato in borsa e là dimenticato. Se la conversazione fa scintille e l’attrazione si fa palpabile, è probabile, molto probabile, che così accada. Viceversa, se la serata si rivela un flop o comunque le cose non vanno liscissime, è probabile che tu senta la tentazione di controllare il tuo schermo.
Oppure, magari, ti trovi in una situazione in cui devi, per lavoro o per motivi personali, essere reperibile. In questo caso, spiega il perché al tuo interlocutore e anzi, meglio, diglielo in anticipo, scusandoti. Cerca comunque di limitarne l’uso. Controllare il telefono quando lui va in bagno va benissimo, ma non riporlo furtivamente appena torna da te, è molto fastidioso e dà la sensazione che tu abbia qualcosa da nascondere.
Va da sé che il telefono non va mai lasciato sul tavolo. Mai. Ma siccome viviamo in questi tempi qui può essere che tu, una volta risposto a un messaggio urgente, lo appoggi sul tavolo in attesa dell’altrettanto urgente risposta. Ecco, in questo caso, meglio lasciarlo a faccia in su. Per quanto sia fastidioso vedere lo schermo che si illumina, è più fastidioso pensare che lo hai riposto a faccia in giù perché hai qualcosa da nascondere. Come sopra.
E dei social media
Ovvio che entrambi vi siete spiati online. Questo non significa assolutamente che dovete diventare amici su Facebook subito dopo il primo appuntamento, o, peggio ancora, prima. Se siete già connessi, pazienza, ma non aggiungete altra carne al fuoco (della serie non cominciare a seguirlo su Instagram se siete ‘solo’ amici su Facebook e così via). Se non lo siete, rimandate il più possibile il momento in cui le vostre vite online cominceranno a intersecarsi a quelle offline. Niente di buono può venirne fuori. Niente.
Il secondo appuntamento
Se lui è l’amore a prima vista di cui al punto ‘premessa’, probabilmente finirete a letto subito dopo il vostro primo incontro e non vi lascerete mai più.
Per tutte le altre ragazze che, come noi, vivono nel mondo reale, sarebbe meglio lasciare nel vago il secondo appuntamento. Va benissimo buttare là il desiderio di rivederlo ancora, se le cose sono andate particolarmente bene, ma evita di aprire il tuo calendario e fissare subito la data dell’incontro. La parte più divertente del gioco di seduzione è proprio data dall’incertezza. Da quel pensare ma non sapere, provare a immaginare e fantasticare. Saranno i giorni a venire e le vostre prossime mosse a farvi capire se vi volete rivedere e dopo quanto tempo. Quel tempo giusto anche per una corretta metabolizzazione dal punto di vista psichico ed emotivo.
Viceversa, se poche cose ti sono chiare nella vita come il fatto che non vuoi più rivedere questo tizio, è una questione di rispetto farglielo capire il prima possibile. Non c’è bisogno di essere crudeli, né tantomeno poco educati ma, soprattutto se pensi che lui invece speri in un secondo appuntamento, toglili quanto prima questa illusione.
La questione del conto
È annosa, molto annosa. Perché se fino a qualche tempo fa era dato per scontato che a pagare fosse sempre l’uomo, grazie alle conquiste di questi anni, questa mentalità sta un po’ scomparendo. Uomini e donne si sentono sempre più allineati, in oneri e onori.
Come sempre, molto dipende dalle persone coinvolte e dalle situazioni. Se il primo appuntamento è un caffè, non è un gran problema decidere chi lo paga, anche se è comunque indicativo di una mentalità. Che sia lui o tu a saldare il conto, l’importante è che la persona ospitata ringrazi educatamente e non dia per scontato che fosse compito dell’altro pagare.
Se le vostre posizioni lavorative sono molto sbilanciate, sarebbe buona norma che a pagare fosse la persona con un salario decisamente più alto, specie se uno dei due, invece, ancora non lavora o è momentaneamente disoccupato.
Se la cena è costosa, si può pensare di dividere il conto ma, come dicevamo sopra, non è molto appropriato scegliere un posto particolarmente costoso per il primo appuntamento (a meno che entrambi non vi muoviate nelle alte sfere della finanza).
Altrimenti, la regola alla quale ci atteniamo noi è un po’ questa: se lui ti piace e si offre di pagare con convinzione, lasciagli questa soddisfazione, ringrazialo caldamente, e offriti di pagare tu alla prossima. Sarà un modo come un altro per suggerirgli che ci sarà una ‘prossima’. Se lui proprio non ti piace, insisti per pagare la tua metà, visto che non ci sarà un altro incontro. O cerca di contribuire alla serata, magari pagando il trasporto. Ma evita che il fine serata si trasformi in una sterile discussione su chi deve pagare. Se lui insiste, accetta di buon grado, è un uomo adulto e sta a lui scegliere come spendere i propri soldi.
Soprattutto, non sentirti obbligata a nessuna forma di riconoscenza per il fatto che lui ti abbia pagato la cena, il caffè o l’ingresso al circo. Ma, come sopra, chiarisci il prima possibile le tue intenzioni.
E tu? Come ti comporti al primo appuntamento? Hai qualche consiglio da condividere con i nostri lettori?