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Fingere l’orgasmo: lo fai anche tu?

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Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.

Fingere l’orgasmo: lo status quo

Immagina la scena: lui e lei. Sono belli, sono bellissimi. Sono soli in una stanza, si guardano con desiderio e tu sai già come andrà a finire. Andrà a finire con lui e lei abbracciati, sudati, ansimanti dopo aver provato un orgasmo simultaneo, l’apice di circa due minuti di amore.
È un film? Certo, perché nella realtà le cose stanno ben diversamente, come l’esperienza ti ha insegnato.

L’esperienza ti ha insegnato che quella dei tempi degli amanti è una delle questioni più cruciali e più spinose di un rapporto sessuale, quella che crea più disparità e ansia a donne e uomini, senza distinzione. Perché se l’uomo ha, spesso, il timore di non durare abbastanza, la donna ha, spesso, il timore di durare troppo a lungo.
Questo comporta che, a volte, la donna decida di fingere di avere avuto un orgasmo. Come sempre, le percentuali variano da sondaggio a sondaggio, si parte da un minimo del 25% per arrivare a un massimo del 75% di donne che ammettono di aver finto, almeno una volta nella vita.
Di queste donne, alcune fingono in momenti isolati o hanno finto in alcuni periodi (tipicamente, quando più giovani o con un determinato partner), mentre alcune ammettono di fingere costantemente.

Ma, attenzione, anche gli uomini fingono. È più difficile, certo, poiché l’avvenuto orgasmo maschile ha un’evidente manifestazione nell’eiaculazione che quello femminile non ha. È anche meno ‘necessario’, perché esiste il cosiddetto ‘orgasm gap’, ovvero, in un rapporto eterosessuale, quasi la totalità degli uomini, a fronte di una ridotta percentuale delle donne (anche qui, i dati cambiano da ricerca a ricerca e a seconda del campione preso in considerazione) prova l’orgasmo. Ma succede e succede più spesso di quello che immagineresti (si parla del 25%, uno su quattro).

Perché si fa?

I motivi che ci portano a fingere sono i più disparati e variano non solo da persona a persona, ma anche, ovviamente, in base alla situazione.

C’è la sera in cui non sei in vena e sai che qualsiasi cosa lui faccia (o lei ma, nel caso dei rapporti omosessuali, la soddisfazione di entrambe le partner ha percentuali ben più alte, ed è certamente più difficile ‘ingannare’ un’altra donna) non porterà ad alcun risultato e quindi getti la spugna.
Ci sono volte in cui lui non ne vuol sapere di venire se prima non pensa che sia venuta anche tu e siccome quel momento è lontano, decidi di mettere su una piccola improvvisazione.
Ci sono volte in cui non era assolutamente tua intenzione fingere, ma lui ha scambiato il tuo entusiasmo per un orgasmo.
Ci sono volte in cui non ti va, volte in cui non lo vuoi ferire, volte in cui lo vuoi premiare o rassicurare. Ci sono anche volte in cui vuoi rassicurare te stessa e preferisci fingere piuttosto che affrontare la scomoda realtà: che per te avere un orgasmo, in quel momento o in generale, non è poi cosa così semplice.

E lui, ovviamente, può dire altrettanto. E finge più o meno per gli stessi motivi: per mettere fine a un rapporto che non dà più gioia, o per esprimere il proprio apprezzamento per uno scambio che, magari, ha apprezzato davvero, ma senza il risultato dell’orgasmo.

Tutti questi motivi hanno a che fare con i cosiddetti “guadagni secondari”. Un’espressione apparentemente brutta ma molto efficace, per indicare tutta una serie di effetti secondari positivi che un rapporto sessuale, uno scambio affettivo, una dinamica relazionale possono avere sulla coppia, anche se implicano una “finzione”, una bugia o la messa in atto di qualcosa che in un determinato momento non avremmo scelto. È un concetto psicologico molto comune poi nella vita di tutti i giorni.

I problemi che ci portano a fingere

Ci sono vari problemi che stanno all’origine di questo comportamento, ma su due in particolare ci piacerebbe fermare la tua attenzione.

Da un lato, si considera infatti l’orgasmo come il marchio di garanzia di un rapporto piacevole. Si tende, cioè, a considerare un rapporto che si conclude senza orgasmo, per uno o entrambi i partner, come meno piacevole, meno appagante. Ma questo non è assolutamente vero! L’orgasmo è un culmine, un di più che non toglie assolutamente nulla a quello che c’è stato prima. Semmai aggiunge. Il fatto che un rapporto possa concludersi senza l’orgasmo non significa che quel rapporto non sia stato piacevole, coinvolgente, eccitante. Significa semplicemente che non si è avuto un orgasmo. La famosa frase che spesso si sente dire “sei venuta?” è in realtà fuorviante. Ad esempio, diverse ricerche e studi internazionali su campioni di donne hanno rilevato come una percentuale piuttosto importante di donne riferiscano come soddisfacente un rapporto sessuale anche se non hanno raggiunto l’orgasmo. Così come, in alcuni casi, l’aver raggiunto l’orgasmo non è sinonimo di benessere e di piacere (es. l’orgasmo doloroso o associato a pensieri negativi).

Dall’altro si considera l’altro, tipicamente, il maschio, come il principale responsabile del proprio piacere (soprattutto se si è donne). E questo è un altro assunto che, a nostro avviso, è il retaggio di una mentalità obsoleta, che fortunatamente pensiamo stia cambiando. Entrambi i partner cercano di regalarsi piacere, è lo scopo di condividere un atto d’amore, ma da qui a pensare che se tu non raggiungi il massimo piacere, allora sia ‘colpa’ sua o, che è l’altra faccia della stessa medaglia, che lui si senta sminuito se tu non hai un orgasmo perché significa che non è stato ‘bravo’ abbastanza, c’è una sostanziale differenza. Dimostrata dal fatto che, quando ti metti a impartirgli istruzioni su come muoversi e accarezzarti per farti piacere, le tue possibilità di avere un orgasmo aumentano esponenzialmente.

È sempre sbagliato fingere?

Anche qui, le teorie sono molte e variate. C’è chi dice di sì, soprattutto se a fingere è la donna. Perché le manifestazioni dell’orgasmo femminile sono così elusive che, se ci mettiamo anche a fingere, rischiamo di confondere completamente le idee dei nostri ama(n)ti uomini. Ovvero corriamo il rischio di avallare la teoria di Hollywood, che bastino pochi minuti di rapporto penetrativo a garantire l’orgasmo alla donna. Mentre così non è, per la stragrande maggioranza delle donne. Non solo, avalliamo la teoria di Harry in ‘Harry ti presento Sally’, ovvero che nessuna donna abbia mai dovuto fingere con ‘lui’. L’uomo che viene sistematicamente o spesso ingannato dalle sue compagne, farà più fatica ad accettare la realtà dei fatti: che il piacere femminile, in molti casi, è complesso, e che l’orgasmo delle donne ha tempi diversi e spesso e volentieri non si ottiene con la penetrazione. Inoltre, la famosa simultaneità tra uomo e donna come indicatore di un buon rapporto è davvero poco sensata. La donna, tendenzialmente, nel momento in cui arriva la scarica orgasmica ha bisogno di proseguire il rapporto. Mentre non appena l’uomo eiacula ha bisogno di “fermarsi”.

C’è chi dice invece che a volte può essere salutare. Se si vuole mettere fine a un rapporto senza troppe discussioni, se si ha a che fare con un amante insicuro e persino se si vuole aumentare il proprio piacere. Ci sono infatti molte donne che riferiscono questo apparentemente strano fenomeno: più si immergono nel ruolo della donna che sta godendo, più riescono, effettivamente, a godere.

La nostra scelta sarebbe un aureo compromesso: fingi solo quando pensi che possa avere un risvolto positivo, per te o per lui e, se proprio devi scegliere, prediligi un silenzio carico di significati a una dichiarazione fuorviante. Ma, soprattutto se ti trovi con quegli uomini che non si pongono nemmeno il problema del tuo avvenuto orgasmo, perché pensano che, come no!, sono bastati quei pochi minuti per portarti all’apogeo, non avere paura di rettificare e di introdurli a tutta la misteriosa, bellissima complessità del piacere femminile che si può riassumere in una parola: clitoride.

Se a fingere sei tu

Se a fingere sei tu, ma vuoi smettere, le strategie che puoi affrontare sono diverse e dipendono dalla situazione in cui ti trovi. Se è una relazione che va avanti da tanto e nella quale hai sempre finto, puoi decidere per un ‘coming out’ totale, in cui spieghi al partner i motivi della tua finzione e cercate insieme di ripartire da zero. Questo potrebbe essere un momento di grande crescita per la vostra relazione ed anche estremamente liberatorio per te.

Se invece questo approccio ti sembra troppo rischioso, puoi cercare di aumentare la tua probabilità di raggiungere l’orgasmo, in modo che tu non debba più fingere. Anche in questo caso, una comunicazione diretta con il partner è la strada più semplice: digli quello che ti piace, come ti piace e soprattutto per quanto tempo ti piace. Se non hai voglia di dirglielo, il linguaggio del corpo può essere estremamente eloquente.

Se a fingere è l’altro

Se per qualsiasi motivo hai sgamato la partner a fingere (ma tutto quello che diremo resta valido anche se a fingere è lui) e ti rendi conto che la cosa si ripete con una certa frequenza, non farne un dramma. Non tutte le persone danno la stessa importanza all’orgasmo: il fatto che la tua partner non ne provi uno così spesso come tu vorresti non significa assolutamente che non apprezzi il sesso insieme a te.

Approccia l’argomento in modi diversificati. Prova a chiederle cosa puoi fare per farla stare ancora meglio, fatti un amante più attento, non tanto per capire se ha avuto un orgasmo o meno, ma per imparare cosa le procura veramente piacere.
Se tutto questo non porta a nulla, puoi affrontare la questione a parole senza mai accusarla o aggredirla.

Ognuno di noi è il risultato di esperienze e sensibilità diverse, e il bello di una relazione a due è arrivare a comprenderle, non a eliminarle.