L’esibizionismo può trasformarsi in un gioco erotico?

Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.

La classica immagine che ci viene in mente quando sentiamo la parola ‘esibizionismo’ è quella di un uomo in impermeabile marrone che si nasconde nell’ombra, pronto a mostrare i propri attributi alla prima vittima che passa.
Chiaro che questo genere di esibizionismo è considerato a tutti gli effetti un’aggressione e viene punito nella maggior parte dei paesi del mondo.

Altrettanto chiaro è che l’esibizionismo va ben al di là di questo comportamento e comprende manifestazioni molto varie che cambiano da paese a paese, in stretta connessione con il concetto di nudità e pudore.

Esibizionismo e nudismo, che differenza c’è?

La differenza tra esibizionismo e nudismo è legata in genere all’eccitazione di chi lo mette in pratica. Alcuni comportamenti che sono possibili ma non comuni in alcuni paesi, come il mettersi in topless in una spiaggia italiana, sono la norma in altri, come alcuni villaggi africani dove le donne girano a torso nudo esattamente come gli uomini, mentre in altri, come gli Stati Uniti, sono stati accettati solo di recente e in altri ancora sono del tutto proibiti.

Il senso del pudore e gli atteggiamenti socialmente accettabili variano immensamente da cultura a cultura e sono fortemente influenzati dalla religione. E la differenza tra una persona che prende il sole nuda in una spiaggia riservata e un esibizionista sta tutta nell’intenzione.

Che cos’è l’esibizionismo?

L’esibizionismo è a tutti gli effetti un comportamento patologico quando rispetta una serie di criteri e manifestazioni, nella maggior parte dei casi, tra l’altro, include un coinvolgimento non desiderato di un’altra persona.

Esiste poi una classificazione che, partendo dalla definizione di esibizionismo come la pratica di mostrare gli organi genitali in pubblico, considera le mille sfaccettature che può assumere:

Criminale, quando si associa a ulteriori azioni di violenza;

Puro, nel caso in cui la persona in questione si limiti ad esibire i genitali;

Fantasioso o immaginario, quando l’esibizionista semplicemente si eccita all’idea di sapersi osservato nella sua nudità;

Privato, intimo o esclusivo, questa tipologia non solo si colloca all’interno delle parafilie, ma riguarda una serie di comportamenti che possono variare dal narcisismo sessuale (eccitarsi maggiormente quando ci si masturba di fronte a uno specchio) fino al candaulismo, che spieghiamo più avanti.

I vari tipi di esibizionismo

Anasyrma, mooning, flashing, streaking e topless

Sono manifestazioni leggermente diverse, ma le possiamo infilare tutte nella stessa categoria perché lo scopo in questi casi non è quello di eccitarsi sessualmente anche se, evidentemente, tale ipotesi non è esclusa.

E così l’anasyrma è l’atto di una donna che si solleva la gonna e mostra i genitali, un gesto che in passato veniva considerate carico di poteri. Il flashing può includere la stessa azione, ma il più delle volte quello che si mostra è il petto. Come avviene con il topless che può essere legato sia a manifestazioni di protesta che al desiderio di libertà e di avere un’abbronzatura uniforme. Mentre il mooning è la pratica, di origini antichissime, di mostrare il fondoschiena a nemici e detrattori, allo scopo di manifestare tutto il proprio disprezzo o dissenso, spesso in maniera goliardica. E lo streaking è la definizione tecnica di quello che abbiamo visto mille volte in tv, quando una persona nuda invade un campo di calcio, la pista di un ippodromo o un qualsiasi altro spazio pubblico, in genere di fronte a una folla spettatrice (e spesso alle autorità), a scopo di protesta o per richiamare l’attenzione su una causa o semplicemente per divertirsi e divertire.

Martymachlia

Un nome così strano serve a definire una delle parafilie più comuni: l’eccitazione derivante dal fare sesso di fronte ad altre persone. Che comprende la sotto categoria del dogging: quando ci si eccita all’idea di fare l’amore in luoghi pubblici, come parchi, piazzole di sosta o boschi. Il termine (e la pratica) nasce in Inghilterra, dove le coppie escono a ‘portare a spasso il cane’ per poi dedicarsi a tutt’altra attività. Spesso il fenomeno dà origine anche allo scambismo tra coppie.

Sempre in Inghilterra è nata o quanto meno è stato coniato il termine per una nuova forma di esibizionismo: il reflectoporn. Ovvero quando ci si fotografa una parte intima su una superficie riflettente: ad esempio un pene su un bollitore, e poi lo si condivide sui social network. Of course.

Candaulismo

Esibizionismo e voyeurismo, che sembrano l’uno il contrario dell’altro, sono in realtà opposti che spesso convivono in un medesimo individuo o nei due membri della coppia, come dimostra il candaulismo ovvero l’eccitazione che nasce dal mostrare il proprio partner, nudo, a terzi.

Il nome deriva da quello del re Candaule che, come racconta Erodoto nelle sue Storie, era convinto che sua moglie fosse la donna più bella del mondo. E, precursore delle gioie della condivisione che oggi così bene conosciamo, chiese alla guardia del corpo, Gige, di spiarla di nascosto, in modo che potesse confermare la sua opinione. Ma la regina si accorse di essere spiata e, capito che avveniva con la complicità del marito, mise Gige di fronte al classico aut aut: uccidere il re o uccidersi. Gige scelse di eliminare Candaule, sposò la regina e divenne re.

Un’estremizzazione del caundalismo è il cuckold, quando cioè ci si eccita a vedere il proprio partner fare sesso con un altro/a.
In questi casi, come vedi, si tratta più che di una parafilia esibizionista, di una condotta voyeurista perché chi si esibisce non è la stessa persona che si eccita.

L’esibizionismo come gioco erotico

Ok, adesso le cose sono un po’ più chiare: a eccezione delle patologie, ci sono moltissime persone che hanno anche un piccolo lato esibizionista o voyeurista. L’esibizionismo di cui stiamo parlando cioè ha tratti diversi perché si “gioca” all’interno di una relazione, o di un rapporto, tra due persone consenzienti che, ad esempio, hanno deciso di divertirsi insieme.

Uno dei più eccitanti giochi erotici, per esempio, consiste nell’usare un sex toy indossabile in pubblico, meglio se dotato di telecomando da affidare al partner. Anche se nessuno se ne accorge, è ovvio che l’eccitazione si origina non solo dalla stimolazione fisica (per la donna), ma dall’intrigante situazione, dal rischio che il nostro vicino si accorga di quello che sta avvenendo tra noi e il partner.

Perché è attraente?

La verità è che la metà del fascino dell’esibizionismo risiede nel rischio di essere colti in flagrante e nel fatto che si tratta di una pratica proibita e non convenzionalmente accettata. Vedersi o semplicemente immaginarsi in queste situazioni è sufficiente ad eccitarci e a spingerci verso nuove avventure.

Come sviluppare un sano esibizionismo

La chiave per esplorare il feticcio dell’esibizionismo è più o meno la stessa delle altre parafilie: se non sei sicuro/a di quello che desideri, il miglior modo di procedere è sperimentare per gradi avendo cura di non coinvolgere persone non consenzienti nel tuo gioco. Poi fermarsi, riflettere, parlare con il partner e osservare le tue e le sue sensazioni. Senza dimenticarsi un assunto fondamentale: che nel sesso tutti giocano allo stesso gioco, anche se con ruoli opposti. E che la tua libertà, anche quella sessuale, finisce dove comincia quella dell’altro.