‘Da vicino nessuno è normale’: le molte declinazioni del fetish

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L’articolo che segue è stato realizzato con il contributo del dott. Matteo Radavelli, psicologo e psicoterapeuta, specializzato in problemi relazionali, terapia di coppia e difficoltà sessuali.

Termine nato per designare l’adorazione di un oggetto inanimato a cui si attribuiscono poteri magici, il feticcio appunto, il feticismo è passato poi a indicare quella che per lungo tempo è stata considerata una perversione sessuale consistente nell’adorare, ma soprattutto nel trarre eccitazione da ‘una parte per il tutto’.

Un determinato oggetto, un particolare suono, un odore speciale, persino un colore… ciascun feticista ha il suo modo di eccitarsi, anche se alcuni feticismi sono più popolari di altri, come il piede o il cuoio, che sono spesso associati all’universo BDSM.

Oggi si tende a considerare il feticismo più  come una parafilia, ovvero un comportamento sessuale che esce dall’ordinario, e si distingue tra comportamento feticistico, che è quello che più o meno tutti possiamo mettere in atto in alcuni momenti, e disturbo feticistico.

Quest’ultimo infatti (come suggerito dal Manuale Statistico dei Disturbi Mentali – DSM V) consiste in un’ intensa e ricorrente eccitazione sessuale, per almeno sei mesi, manifestata attraverso fantasie, desideri o comportamenti, derivante dalluso di oggetti inanimati o da un interesse molto specifico per una o più parti del corpo non genitali. L’aspetto che lo rende “un disturbo” è soprattutto l’eventuale compromissione di alcune aree di vita della persona, così come il riuscire a raggiungere l’appagamento sessuale solo ed esclusivamente attraverso l’oggetto desiderato. 

Per togliere completamente lo status di tabù e aiutarci a comprendere più da vicino questa parafilia, è stata istituita una Giornata del Feticismo che cade il terzo venerdì di gennaio.

I feticismi più diffusi

Poiché è l’eccitazione erotica provocata da una parte del corpo o da un oggetto a caratterizzare il feticista, possiamo tranquillamente affermare che ognuno di noi è, a modo suo, un feticista: quale donna rimane insensibile di fronte a un paio di spalle ben piazzate, a due mani grandi e calde, a un lato B rotondo e tonico?
Per non parlare degli uomini, vogliamo davvero iniziare a contare i feticisti del seno o quelli del sedere?

Poiché è l’eccitazione erotica provocata da una parte del corpo o da un oggetto a caratterizzare il feticista, possiamo tranquillamente affermare che ognuno di noi è, a modo suo, un feticista: quale donna rimane insensibile di fronte a un paio di spalle ben piazzate, a due mani grandi e calde, a un lato b rotondo e tonico?
Per non parlare degli uomini, vogliamo davvero iniziare a contare i feticisti del seno o quelli del sedere?

Escludiamo quindi i feticismi più comuni e facciamoci esigenti. Ecco una lista di parafilie, decisamente non esauriente.

  1. Podolatria: uno dei feticismi più popolari, anche nell’immaginario collettivo, è quello che fa dei piedi un oggetto del desiderio. Che i piedi possano essere una delle parti più sexy del corpo lo sapevamo già, non a caso li curiamo e li adorniamo spesso più di altre parti del corpo ben più visibili. Inoltre, sono anche una zona erogena e vengono spesso coinvolti in vari giochi erotici. Ma, quando parliamo di feticismo vero e proprio, i piedi diventano oggetto del desiderio e fonte esclusiva di eccitazione sessuale. 
  2. BDSM: no, non parliamo di quando tu e il tuo partner avete voglia di farlo ‘strano’ o di esplorare il magico mondo del BDSM per portare novità, eccitazione, curiosità al vostro rapporto. Parliamo di persone che non provano eccitazione al di fuori di scenari BDSM.
  3. Voyeurismo: anche in questo caso occorre distinguere. Ci sono persone che si eccitano all’idea di osservare altri, magari proprio il partner, impegnati in attività sessuali. C’è chi si eccita all’idea di condividere il (la) proprio(a) partner e restare a guardare. E chi si eccita a guardare il partner mentre si masturba (probabilmente la maggior parte di noi). Il voyeur vero e proprio trae eccitazione sessuale solo e soltanto dall’osservare altre persone coinvolte in attività sessuali.
  4. Sadismo: è il feticismo di chi prova piacere sessuale solo infliggendo dolore o umiliazione ad altri. Molti di noi sono curiosi di esplorare il limite che separa piacere e dolore, perché spesso e volentieri l’uno sconfina nell’altro. Ma quando l’unico modo in cui godiamo è infliggendo dolore ad un altro, allora in quel caso il nostro è un vero e proprio feticismo.
  5. Masochismo: come sopra, ma di segno opposto. Il vero masochista gode solo quando riceve dolore o umiliazione. Mentre molti di noi fanno del masochismo una semplice voce da provare nel nostro personalissimo menù del sesso.
  6. Feticismo dell’abbigliamento: chi prova attrazione per particolari abiti è un feticista dell’abbigliamento. Che poi la scelta dell’abito sia una delle cose a cui poniamo più attenzione quando ci prepariamo a un incontro galante è una dimostrazione lampante del fatto che siamo tutti, più o meno, sensibili al fascino di questo feticismo. Ma, come al solito, la distinzione sta nell’esclusività. Se provi piacere solo attraverso un certo tipo di abbigliamento o materiale, sei un vero e proprio feticista.
  7. Roleplay: si tratta dei cosiddetti giochi di ruolo, quando cioè i due (o più) amanti impersonano ruoli ben precisi, spesso aiutandosi con dei travestimenti, allo scopo di provare godimento. Come molte delle voci viste sopra, anche il role play è spesso parte integrante dei giochi erotici di coppie assolutamente ‘vaniglia’. Il vero feticista del role play si eccita e prova godimento solo all’interno di uno scenario di finzione.
  8. Prolungamento del rapporto sessuale: è il feticismo di chi vuole prolungare il rapporto sessuale oltre il punto dell’orgasmo. 
  9. Feticismo del lattice: l’attrazione sessuale per indumenti o accessori di lattice.
  10. Feticismo del cuoio: l’attrazione sessuale per indumenti o accessori di cuoio.

Quando il feticismo fa tendenza

A partire dagli anni 2000, il feticismo è assurto allo status di vera e propria moda, con stilisti quali Jean Paul Gaultier, Vivienne Westwood e Thierry Mugler e artisti quali Dita Von Teese, Quentin Tarantino e Kathy Perry, per citarne solo alcuni, che ne hanno fatto uno dei segni distintivi della propria espressione. 

Ad oggi il feticismo risulta quindi essere sdoganato in tutte quelle circostanze in cui non diventa un disturbo, pertanto non condiziona la vita della persona e non diviene l’unico modo per eccitarsi e raggiungere l’orgasmo (in queste circostanze è bene contattare un professionista per chiedere aiuto e supporto) esattamente come avvenuto per il BDSM e il bondage, etichette che inglobano un ampio spettro di situazioni, dalla patologia allo stile di vita totale a semplici scelte di trasgressione per coppie ‘normali’.

Che poi, come si dice, a guardarlo da vicino, nessuno è normale.