Orgasmo: c’è anche quello da allenamento

Lo sappiamo.

Lo sappiamo che andare in palestra ti richiede un sacco di impegno, che odi preparare il borsone la mattina e che la probabilità che il flacone dello shampoo ti cada per terra mentre fai la doccia dopo l’allenamento è direttamente proporzionale alla tua paranoia che la suddetta doccia sia un ricettacolo di germi.

Ma se ti dicessimo che, oltre a scolpirti il corpo e rilassarti la mente, l’esercizio fisico che fai in palestra potrebbe addirittura portarti all’orgasmo, come la vedresti?

Kinsey e il Sexual Behavior in the Human Female

Il primo a raccogliere la testimonianza di donne che avevano provato l’orgasmo durante l’allenamento è stato Alfred Kinsey, uno dei più controversi e innovativi studiosi della sessualità umana del secolo scorso.

Kinsey, già nel 1953, riferiva che il 5% delle donne da lui intervistate affermava di aver raggiunto l’orgasmo senza bisogno di alcuna stimolazione sessuale, di tipo fisico o mentale, ma solo tramite l’allenamento fisico.

Ma la notizia passa un po’ in secondo piano rispetto alle sue altre sconvolgenti affermazioni.

La ricerca dell’Università dell’Indiana 

Fino a quando, nel 2012, un gruppo di studio dell’Università dell’Indiana, negli Stati Uniti, ha confermato le teorie di Kinsey. Il fenomeno viene definito ‘coregasm’, fondendo la parola ‘core’ che indica la parte centrale del corpo umano, fondamentalmente l’addome, e ‘orgasm’, orgasmo.

Lo studio dimostra infatti che sono i muscoli dell’addome quelli principalmente coinvolti nel fenomeno e che sono gli esercizi che li stimolano di più, come arrampicarsi sulla pertica, sollevare pesi, andare in bicicletta e praticare lo spinning quelli che scatenano il piacere.

Questo probabilmente perché il funzionamento dei muscoli addominali è legato a quelli del pavimento pelvico, le cui contrazioni sono la manifestazione fisica dell’orgasmo.

Debby Herbenick e l’allenamento orgasmico

Sessuologa e ricercatrice americana, coinvolta nel gruppo di studio che per primo ha confermato le teorie di Kinsey, Debby si è spinta oltre e ha studiato una routine di esercizi fatti apposta per portarti all’estasi, pubblicando poi i risultati in un libro, The Coregasm Workout, al momento disponibile solo in inglese.

Ed ecco quello che Debby scrive a proposito del coregasm, nel blog che ha tenuto fino al 2014, My Sex Professor:

1. L’orgasmo prodotto dall’esercizio fisico non è così raro come si potrebbe pensare e si manifesta infatti nel 10% delle donne (americane, ma supponiamo che le italiane funzionino allo stesso modo).
2. È più raro, ma può manifestarsi anche negli uomini.
3. I meccanismi che stanno alla base del coregasm, come del resto quelli che stanno all’origine del più tradizionale orgasmo, sono sconosciuti.
4. È più probabile raggiungere l’orgasmo con alcuni esercizi che altri; ad esempio, dice la Herbenick, è più comune provare un orgasmo durante un esercizio per il rafforzamento degli addominali che durante una passeggiata. Detto questo, ognuno ha la sua personale esperienza e le persone riferiscono di aver provato l’orgasmo nelle situazioni più disparate (sì, anche passeggiando).
5. Il coregasm si può imparare o, quanto meno, cercare, facendo degli appositi esercizi.

Conclusione

Se è vero che i meccanismi profondi del nostro piacere rimangono profondamente misteriosi, è altrettanto vero che esistono dei fenomeni più superficiali che sono molto più evidenti.

E così, non ci è difficile credere che i muscoli dell’addome e della parte superiore delle gambe siano coinvolti al momento dell’orgasmo (ma ci spingeremmo a dire che l’intero corpo è protagonista nel momento del massimo piacere).

Ed è un po’ come quando ti dicono: se sorridi quando sei felice, prova a sorridere per essere felice: piazzati davanti a uno specchio e curva le labbra in un sorriso. Ripeti. Alla fine dovresti sentirti meglio. Non succederà sempre, ma può succedere.

Ecco, qui è un po’ la stessa cosa: prova a stimolare gli stessi muscoli che usi al momento dell’orgasmo, hai visto mai che te ne capiti uno così, all’improvviso.

E, come dire, tentar non nuoce. Anzi, tonifica!