I piaceri della vita, quelli veri, sono pochi. E sono semplici.
Un orgasmo e il tuo piatto preferito sono certamente in cima alla lista. Ma cosa succede quando i due si combinano?
Lo abbiamo chiesto alla psicologa, psicoterapeuta e sessuologa Maria Claudia Biscione. Ne è venuta fuori una chiacchierata super interessante sulle similitudini tra eros e cibo, e sulla funzione di quest’ultimo all’interno del rapporto.
Leggila qui.
Cibo e sesso, perché è considerato un binomio cosi stretto?
Il piacere passa attraverso tutti e cinque i sensi, e sia il cibo che la sessualità soddisfano bisogni fisiologici indispensabili. Ma condividono anche la stessa dimensione del piacere, appagando i sensi e utilizzando gli stessi circuiti, zone cerebrali e ormonali.
Non solo, l’accostamento del cibo al sesso è in generale uno dei binomi più accattivanti della seduzione. Sono due sfere che si intrecciano costantemente e che quindi possono raccontare e descrivere molto bene le caratteristiche di chi si osserva mangiare o fare l’amore.
Infine, attorno al sesso si costruisce sempre un contenitore fatto di cibo, che sia l’appuntamento al ristorante, l’aperitivo, l’invito a casa, la condivisione del cibo è quasi sempre un rituale che precede la sessualità o la segue, come momento di rilassamento e di consolidamento dell’unione.
Cosa hanno in comune questi due piaceri massimi della vita?
Se cibo ed eros sono due aspetti dello stesso piacere, l’analogia tra mangiare e fare l’amore nasce spontanea.
L’approccio che abbiamo nei confronti del cibo e della ritualità del cucinare, aiuta a capire alcuni tratti della nostra personalità e ad intuire, ovviamente in linea generale, che tipo di amanti saremo.
Condividere un pasto insieme, poi, rappresenta un vero e proprio “preliminare” in cui la scelta del cibo (per esempio afrodisiaco), o del vino, magari il cucinare insieme, e in generale il mangiare, si trasforma in un atto di sensualità ed erotismo.
“Dimmi come mangi e ti dirò chi sei”, è una frase che può contenere un fondo di verità?
Osservando il rapporto che una persona ha con il cibo si possono scoprire informazioni preziose sulle sue abitudini, idiosincrasie, sul rapporto che ha con il proprio corpo e sul suo livello di autostima. Ma anche che tipo di equilibrio instaura con se stesso e con gli altri, e quanto concede di sé al piacere in generale.
È ovvio che stiamo parlando di una traccia e non certo di un profilo definito della personalità, per cui anche le ”conclusioni” che possono trarsi devono essere misurate, limitate e soprattutto orientative.
L’amore influenza il nostro desiderio di cibo? E se sì, come?
Direi assolutamente di sì. Per esempio il mal d’amore chiude lo stomaco, così come, invece, quando la relazione è definita, capita che ci si rilassi di più anche nell’alimentazione.
Anche il modo in cui si organizza il pasto può cambiare molto: quando si è immersi in un rapporto molto passionale, il cibo diventa frugale e di sfondo, altro è se si è nel pieno di un corteggiamento in cui la preparazione, l’estetica o il luogo la fanno da padroni…
Il cibo, come l’eros, invita a un’esperienza totale in cui tutti i sensi sono coinvolti, qual è la ricetta ideale per una serata ad alto tasso erotico?
Sicuramente partirei dall’idea: che aspettativa si ha per la serata, quale fantasia si vuol vivere, quale desiderio realizzare? La preparazione diventa lo strumento con cui costruire la serata guardando al risultato finale che si vuole raggiungere ma senza dimenticare assolutamente i dettagli che faranno la differenza.
Gioco, esplorazione, curiosità saranno ingredienti fondamentali per dare gusto alla serata e renderla unica. Tutto questo con una regola di base imprescindibile: allontanare il giudizio, lasciarsi andare e vivere l’esperienza senza pregiudizi.
Nel gioco della seduzione, è meglio puntare sull’effetto sorpresa e far trovare pronta una cenetta deliziosa o invitare il proprio compagno a cucinare insieme?
Questo dipende da cosa si desidera in quel momento e cosa si sente più funzionale alla relazione che si sta vivendo.
L’effetto sorpresa è una bella sveglia per i sensi, significa potenziare l’eccitazione e il piacere di essere stupiti. Ma è anche un modo per farsi vedere con altri occhi e, soprattutto, con un “vestito” diverso, capace di riaccendere desiderio e vivacità nel rapporto.
Cucinare insieme, invece, attiene molto alla complicità, allo scambio, al creare insieme. Può essere utile quando si sta costruendo il legame o quando la coppia ha bisogno di un tempo in cui ritrovare comunicazione e intimità. Il rito del cucinare insieme diventa scambio, chiacchiera, dedicarsi un tempo senza fretta in cui poter assaporare ogni momento dello stare insieme.
Siamo venuti a conoscenza del progetto Intercourse, che hai curato insieme a Tiziana Russo e che si basa proprio su questi temi. Di cosa si tratta precisamente?
Intercourse è un progetto dedicato al gusto del piacere. L’erotismo e il cibo, come abbiamo visto, sono elementi complementari dello stesso piacere, capaci entrambi di offrire estasi ed eccitazione. Attraverso immagini che stimolano la fantasia, abbiamo realizzato una serie di video per descrivere la passione erotica attraverso il cibo.
La chef Sharon Landersz ha creato sei piatti che combinano ingredienti insoliti creando una dimensione inedita dell’afrodisiaco.
E così l’autoerotismo, la seduzione, il bondage, il massaggio erotico, il bacio, si trasfondono in un delizioso calamaro su alga nori o in un intrigante tonno con fave di cacao, in una mousse di crostacei o in degli spaghetti di rapa rossa e fiori eduli.
Ogni episodio di Intercourse è accompagnato da un approfondimento sul tema erotico scritto da me, in modo da regalare ai nostri spettatori delle “psicoricette” che facciano da sfondo ai meravigliosi piatti presentati.
Ringraziamo Maria Claudia che, come sempre, ci apre nuove prospettive sui nostri argomenti preferiti, e a te diciamo, che aspetti a metterti ai fornelli?