Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.
È probabile che tu non sappia cos’è, ma quasi sicuramente ne hai sperimentato gli effetti. La ‘cuffing season’ è dietro l’angolo e tutti i single, chi più, chi meno, ne sentono il richiamo.
Adesso che le prime piogge e i primi freddi ci spingono a riscoprire, dopo i mesi di calura estiva, le gioie del piumone e di serate tranquille passate davanti alla tv, magari ricoperti da un plaid, chi non vorrebbe avere accanto un partner per condividere le gioie della casalinghitudine e rendere quello che avviene sotto il plaid un po’ più interessante?
Quindi, cos’è la ‘cuffing season’?
Comincia con i primi freddi e si nutre delle nostre pigrizie e delle nostre paure: che la sera il buio arriva prima e fa sempre più freddo e spingersi fuori alla ricerca di un(a) compagno(a) richiede sempre più sforzo. Che tra due mesi è Natale e non vorrai davvero presentarti di nuovo da solo al cenone con mammà e papà?
Questo spinge i single più incalliti e sprovveduti tra noi a mostrarsi più propensi di quanto in realtà non siano nei confronti di storie sentimentali. Ovvero, se la primavera e l’estate ci rendono tutti più sfarfallanti, con quella sfilza di serate all’aperto e le mille possibilità di incontrare nuove persone e potenziali partner sessuali, l’autunno e l’inverno ci rendono invece più propensi a ‘sistemarci’ per avere una compagnia sicura in una stagione in cui il clima avverso scoraggia le nostre uscite e riduce i contatti con l’altro sesso.
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Cosa vuol dire?
Significa che se il tipo con cui hai avuto una storia di qualche sera quest’estate (e che poi è sparito nel nulla) si rifà improvvisamente vivo e, tutt’a un tratto, è in grado di leggere e rispondere ai tuoi messaggi in tempo quasi reale, no, non è perché ha un nuovo lavoro che lo lascia più libero e no, non è nemmeno perché ha improvvisamente capito che sei la persona della sua vita. È più probabile che senta gli effetti della stagione del cuffing.
Significa anche che se, dopo mesi di singletudine felice, improvvisamente ti ritrovi a desiderare una storia più seria a prescindere dalle persone che incontri, i motivi potrebbero essere molteplici e potrebbero anche essere legati al cambio di stagione.
Se poi volevi sapere cosa vuol dire ‘cuffing’, sappi che il termine viene dall’inglese cuff = manetta, e allude proprio alla maggiore disponibilità da parte dei single di farsi ammanettare e no, non in senso letterale come tu, in quanto nostra lettrice, potresti immaginare, ma in senso figurato.
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È tutto male che viene per nuocere?
Assolutamente no. C’è chi fa addirittura risalire le origini della stagione del ‘cuffing’ a quelle della nostra specie: in epoca preistorica, quando il clima si faceva più freddo e il cibo più scarso, era naturale riunirsi in gruppi per affrontare insieme i mesi più duri. Questa spinta a farsi più vicini e a scegliere relazioni più durature sarebbe quindi un istinto del tutto naturale e non una mera mossa opportunistica.
Poi, naturalmente, possono esserci relazioni che nascono in maniera ‘opportunistica’, perché nessuno dei due partner vuole affrontare l’inverno in solitudine e che invece si trovano a prosperare nel freddo. A volte perché un amore fiorisca basta solo avere il tempo e lo spazio necessario per nutrirlo.
In conclusione
Se il tipo che è sparito dopo il terzo incontro quest’estate, quando tutto era bello e il sole splendeva, si rifà vivo dal nulla con le prime nebbie, vacci cauta. Potrebbe trattarsi di un’altra vittima della stagione cuffing. Vacci cauta non significa precluderti la possibilità di vivere una storia. Tieni dritte le antenne per un po’, almeno fino a che non ti sarà chiaro quanta parte del vostro stare insieme è dato dalla pigrizia di cercare altri partner e quanta dal desiderio vero e proprio di condividere spazi e tempi con te. Una volta che avrai chiarito questo punto, la scelta, come si dice, è nelle tue mani.
Viceversa se alla terza serata che passi in casa a sfogliare Tinder decidi che in fondo quella persona che hai conosciuto a giugno non era poi così male e fammi vedere un po’ come si chiamava dovrei avere ancora la nostra chat su WhatsApp, potresti essere tu la vittima degli effetti dell’autunno sul nostro umore. Non c’è niente di male a richiamare una persona che non senti da mesi, soprattutto se il vostro approccio alla relazione è stato ugualmente giocoso e senza impegno. Ma se sai che per l’altra persona è stato qualcosa di più, fatti un piccolo esame di coscienza prima di mandare quel messaggio. Alla fine essere single non è poi così male e dopo l’inverno arriva sempre una nuova primavera!
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