I racconti brevi di Volonté. Piccole storie intense, da mangiare in un boccone.
Racconto erotico breve – L’impasto
Sente le chiavi girare nella toppa e struscia veloce il dorso della mano sugli occhi mentre continua ad impastare con le mani, dentro la ciotola.
Segue con l’orecchio attento tutti i rumori che sono diventati così familiari: il mazzo di chiavi che tintinna contro lo svuotatasche, le scarpe che rotolano poco più avanti. Il tonfo leggero della borsa da lavoro per terra.
‘Ohiiii?’
‘Sono in cucina!’
‘Ciao’
Si gira giusto in tempo per vedere la testa fare capolino un attimo, poi altri rumori familiari: la porta cigolante del bagno, lo scorrere dell’acqua.
Lui torna in cucina e l’abbraccia da dietro, travolgente come al solito. Le sue mani le afferrano la pancia, salgono a stringerle le tette, con forza.
‘Ahia!’ Si lamenta lei, poco convinta.
Le sta già baciando con foga il collo da dietro, le sta già infilando le mani sotto il maglione, sotto la maglietta, di nuovo le afferra i seni.
‘Beh?’ Domanda lei un po’ scostante. Lui stringe i capezzoli tra le dita e un gemito le esce involontario
‘Sto cucinando!’ Prova di nuovo a dire, cercando di suonare scandalizzata. Lui non ci fa caso, si insinua sotto il bordo della gonna e lei smette di lavorare anche se le sue mani restano immerse nell’impasto.
Le preme sugli slip che già iniziano a inumidirsi.
‘Aspetta’ le sussurra in un orecchio. Tira fuori le mani dalla gonna e, afferrandola ai lati, gliela sfila accompagnandola fino a terra; fa lo stesso con le mutandine. Lei rimane nuda dalla vita in giù.
Poi si allunga verso la bottiglia di olio e se ne versa un po’ sulle mani. Le fa scivolare l’una contro l’altra, con un movimento che a lei sembra ipnotico. Le appoggia sulla pelle nuda del suo ventre, le fa scivolare verso il basso, fa scorrere le dita di una mano lungo il sesso di lei, mentre con l’altra le accarezza la rotondità delle natiche, ungendole.
Va avanti così per un po’: una mano che si insinua tra le pieghe del sesso davanti e l’altra che le massaggia le forme rotonde del sedere. Improvvisamente le dà una sculacciata. Lei si lascia sfuggire un gemito strozzato.
Toglie le mani dall’impasto e le appoggia al piano della cucina, mentre cerca un po’ di spazio per appoggiarsi meglio, per piegarsi leggermente in avanti. Lui continua ad alternare le carezze a qualche sculacciata. La pelle di lei si fa rosea. Affonda due dita dentro di lei, preme tutta la mano contro il clitoride gonfio. La sente contrarsi in uno spasimo infinito, prima di vederla scuotere da brividi e brividi di piacere.
Lei viene in piedi, appoggiata contro il piano della cucina, con le mani bianche di farina.
Lui non l’abbandona finché non la sente placarsi sotto la sua stretta.
‘Non ti rivestire’ la implora in un’orecchio, quando finalmente si distacca da lei.
‘Vuoi del vino?’ Aggiunge a voce più alta, dirigendosi verso il frigorifero
‘Sì.’ Risponde lei con un sorriso. Esce dal cerchio che la gonna e gli slip hanno creato ai suoi piedi e si gira verso di lui, con solo il maglione addosso. Un brivido percorre la schiena di lui, potrebbe guardarla per ore, pensa mentre versa il liquido inebriante.
Racconto erotico breve – Il viaggio in treno
Il treno sfreccia sui binari dell’alta velocità sotto il sole implacabile che incendia le rotaie, ma dentro la temperatura è gelida.
Anni di viaggi hanno insegnato a Sonia che a volte non bisogna badare a spese e da qualche tempo non sale su un treno se non ha con sé non una semplice pashmina, ma una vera e propria copertina. In leggerissimo cachemire.
Dopo una ventina di minuti, Marco, il suo fidanzato, deve suo malgrado convenire con lei e Sonia è ben felice di allungare la coperta sopra di lui e accucciarsi sulla sua spalla. Non le sfugge che il suo uomo sfoggia una potente erezione. Guardano per un po’ il cellulare insieme prima di assopirsi l’uno sopra l’altro. Maliziosamente, Sonia appoggia una mano proprio lì e lì la lascia, finché non sente il calore propagarsi tra i loro copri.
Allora lancia un’occhiata alla sua destra: i due sedili oltre il corridoio sono occupati da un uomo d’affari che sta lavorando al computer e una signora che dorme con addosso addirittura un piumino.
Sonia sorride sorniona tra sé, apre leggermente la cerniera e fa scivolare un dito dentro i bermuda di lino. Fa scorrere il dito lungo il membro turgido, ma la stoffa le impedisce i movimenti, allora sposta la mano fino alla cintura e con gesti leggerissimi fa uscire la striscia di pelle dalla fibbia, separa le due estremità e sgancia il bottone. Solleva lo sguardo verso il viso di Marco e si sente sbiancare: ha gli occhi ben aperti e la sta guardando con un’espressione indefinibile.
Lei lo fissa per un attimo, una sfida implicita nello sguardo. Lui chiude gli occhi. È allora che capisce che può andare avanti. Infila la mano dentro i bermuda e dentro gli slip. Tira fuori il pene turgido e lo accoglie nella mano. Lui lascia uscire un lungo sospiro e si aggiusta meglio nella poltrona. Lei inizia a muovere lentamente la mano lungo l’asta: è dura e calda. Per un attimo, Sonia pensa al contrasto che fanno i suoi piedi ghiacciati nei sandali e quel centro caldo, a metà tra i loro corpi. La mano si muove lentamente cercando di supplire alla ristrettezza dei movimenti con un extra di intensità e stringe forte. Sonia tende l’orecchio per cogliere il rumore del respiro di Marco sopra lo sferragliamento del treno.
‘CAFFÈ-PANINI-BIBITE-GELATI!’ il ‘din’ del carrello li fa sobbalzare entrambi. Marco apre gli occhi di scatto, lei ferma la mano esattamente nella posizione in cui si trova, con il suo membro stretto tra le dita. Ascoltano tesi il rumore del carrello che si avvicina, la litania annoiata del venditore che ripete la sua formula. Il carrello si ferma qualche sedile dietro di loro, riprende il suo stanco percorso, li supera.
‘Scusi!’ è l’uomo d’affari, vuole un caffé.
Il carrello retrocede un poco, si allinea di fianco a Sonia. Marco ha richiuso gli occhi, Sonia non ce la fa. La preparazione del caffé è interminabile, la contrattazione del pagamento infinita.
‘Qualcosa per lei signora?’ Domanda il venditore.
‘No grazie’ Sorride Sonia.
‘CAFFÈ-PANINI-BIBITE-GELATI!’
Il carrello riprende la sua corsa, mentre Sonia sente il sesso di Marco impazzire tra le sue dita, e il liquido caldo sgorgarle sulla mano.
Dovrà portare la coperta in tintoria, pensa Sonia.