È una gloriosa mattinata di fine luglio. Il sole è già alto in cielo ma l’aria è ancora fresca, ancora per poco. Cristina guarda fuori dalla finestra con un velo di preoccupazione, accanto a lei Fernando dorme un sonno profondo e senza pensieri come solo gli uomini sanno fare, pensa con una leggera insofferenza. Il cotto delle mattonelle è piacevolmente fresco sotto i piedi nudi mentre scende la scala ripida che porta in cucina.
Cristina non è più giovane ma non ha perso nulla della sua bellezza, solo i contorni dei suoi lineamenti si sono fatti meno nitidi. E i suoi capelli castani si sono riempiti di fili d’argento che risplendono al sole. Indossa una camicia da notte di cotone impalpabile che lascia intravedere la sua nudità sfumandola ulteriormente. I seni ricadono morbidi, solo un po’ più del necessario, i suoi fianchi si aprono ampi, ma i suoi movimenti sono nervosi e scattanti. Fernando ha una decina d’anni meno di lei, mentre stringe la tazza bollente tra le mani pensa che all’inizio nessuno lo avrebbe indovinato. Ma adesso, adesso ogni anno che passa le sembra tracciare una linea sempre più netta tra di loro e Cristina, che non ha mai avuto paura di niente, sente il tarlo dell’insicurezza roderla per la prima volta. Lei, che è sempre stata bella tra le belle, comincia a scrutarsi ansiosa allo specchio, a confrontarsi con le donne più giovani.
Non invidia loro la bellezza, invidia la loro incoscienza. Quell’incoscienza che è stata sua per tanti anni, che sembrava non finire mai.
Si passa una mano tra i capelli lunghi e morbidi e per un attimo guarda alla giornata che l’aspetta con una fitta di ansia. Tra qualche ora il prato davanti al casolare sarà pieno di amici. E ci sarà anche lei, Lucia, detta Lulù, la nuova fidanzata di Giorgio. La nuova fidanzata ventenne di Giorgio: capelli di grano, occhi di mare, bocca di fragola. Che è bella non solo perché è bella, ma perché ha vent’anni. Dopo averla conosciuta, Cristina ha sentito il bisogno di andare a rivedere le proprie foto, di quando vent’anni li aveva anche lei, ma come ci vestivamo male vent’anni fa. E che acconciature assurde. Cristina dubita che, in futuro, Lulù guardandosi indietro potrà mai sentirsi così ridicola.
L’arrivo di Lulù ha sconvolto come una tempesta ormonale la cerchia composta di uomini di mezza età dei loro amici. Elevando Giorgio allo status di super eroe, e facendo di lei il centro di ogni desiderio. Che deve essere un po’ il suo posto sempre, pensa Cristina con una punta di invidia.
Finisce il contenuto della sua tazza e fa per alzarsi. Non ha sentito arrivare Fernando e il suo abbraccio la sorprende da dietro. Lui affonda il viso nei suoi capelli e la bacia sul collo mentre le mani si stringono sul suo ventre, grandi e scure contro il cotone leggero della sua veste.
Un paio d’ore più tardi i primi ospiti iniziano ad arrivare. Gli amici di sempre. Hanno vestiti leggeri, sorrisi caldi e mani piene di doni e Cristina abbandona le sue paure: è pur sempre la regina del castello. E lei e Fernando fanno ancora la più bella coppia, pensa mentre lo osserva tra gli altri, con la sua cascata di ricci castani e gli occhi ridenti, e quell’aria da sciupafemmine latino così lontana dalla sua vera essenza, da quel suo essere profondamente pantofolaio e pigro, anche nei sentimenti.
Se l’è scelto così Cristina perché non è che non lo temeva, dieci anni fa, quando l’ha incontrato, che le cose sarebbero cambiate. Se l’è scelto fedele. E innamorato. E troppo pigro per andare a caccia.
Quello che Cristina non ha calcolato è quanto dieci anni avrebbero aggiunto al fascino di Fernando. Come quei due fili grigi nella barba e quelle due piccole rughe agli angoli ridenti della bocca avrebbero conferito interesse al suo viso quasi troppo banalmente regolare. Adesso le capita spesso di osservare gli sguardi desiderosi di donne più giovani, gli scivolano addosso a lui, a volte nemmeno se ne accorge, ma a lei non ne sfugge uno anzi, probabilmente, se ne inventa persino qualcuno.
Un improvviso aumento del volume delle voci dei presenti distoglie Cristina dalle sue riflessioni, ed è l’arrivo di Lulù, ovviamente, l’origine di tutto quell’entusiasmo.
Cristina ha riflettuto spesso sulla bellezza: cos’ha di speciale e perché uomini e donne ne sono così attratti? Di fondo ci sono tante altre qualità più importanti, essere bello non significa niente. Eppure, lo sa per esperienza, essere bello ti rende automaticamente il centro dei desideri e dell’attenzione altrui. Di tutti.
Anche di quelli che si dichiarano o si fingono insensibili al suo fascino, anche loro ne sono in realtà sedotti.
E che cos’è, di fondo, la bellezza? Si domanda Cristina mentre osserva con occhi di ghiaccio Lulù muoversi al centro del gruppo che si è subito creato intorno a lei. Non è certo la perfezione delle forme, bella scoperta, pensa, mentre osserva il naso meno che regolare di lei, la bocca imbronciata e quella specie di nodo che corruga il suo sguardo. È forse la qualità della sua pelle di miele, il modo in cui la camicia le cade sulle spalle, si adagia sul seno pieno. È forse la forma sottile della caviglia che spunta dai jeans. È forse l’angolo delicato della sua mascella, il modo in cui i capelli le accarezzano il collo. O forse solo quel desiderio di guardarla e continuare a guardarla, sperare che sorrida per vedere i suoi occhi accendersi e le labbra schiudersi sui denti grandi. Spingere lo sguardo dentro la sua scollatura, infilarlo nel piccolo spazio che si crea tra l’elastico teso del reggiseno e la pelle e sentire il desiderio di allungare una mano ad accarezzarla. Guardarla ancora. E sentire una sensazione di pienezza e pace ogni volta che gli occhi tornano a posarsi su di lei.
Lulù le si avvicina, i suoi modi sono semplici, quasi schivi, come se quell’essere sempre al centro dell’attenzione in qualche modo le pesasse e lei volesse mettersi in ombra, qualche volta, senza riuscirci. Cristina si ritrova a domandarsi quanto la propria bellezza venga sminuita da quel confronto. E decide di volerlo scoprire. Chiede a Lulù di seguirla in cucina. Lei la segue docile.
Quando entrano in casa, l’improvvisa oscurità dopo il sole accecante le lascia per un attimo stordite e Lulù inciampa su un tavolino basso. Allunga una mano ad afferrare Cristina per non cadere e Cristina sente un brivido partire dal punto in cui la sua mano la stringe. Anche lei sembra averlo provato perché appare turbata.
‘Vieni’ le dice Cristina e la prende per mano. La guida davanti alla lunga specchiera appesa al muro.
Le due donne si osservano, non sono simili e non sono diverse.
Cristina solleva una mano ad accarezzare la guancia di Lulù. Leggera, quasi impercettibile, la fa scorrere più volte sulla sua pelle accaldata, esita un attimo e appoggia un dito sulle sue labbra, fissa lo specchio per scrutare la reazione di Lulù che le cinge la vita con un braccio e l’attira prepotentemente a sé. Cristina si ritrova senza nemmeno rendersene conto le sue labbra inchiodate alle proprie mentre la lingua di Lulù si fa strada prepotente nella sua bocca, le sue mani sono dappertutto sul suo corpo, la stringono, la palpano, si infilano sotto la camicia. Cristina la scosta quasi con violenza. Le due donne sono una di fronte all’altra, ansimanti, solo che adesso Lulù non ha più quell’aria angelica e un po’ ingenua. Allunga una mano ad afferrare Cristina per il bavero della camicia e l’attira di nuovo a sé. Cristina la sente strusciare il suo sesso contro il proprio, mentre con l’altra mano le palpa il sedere.
‘Tina!?’ Cristina sente la voce morire in gola a Fernando. Vorrebbe girarsi verso di lui, ma Lulù la irretisce con il suo bacio, la infiamma con il suo corpo, la stringe ancora di più come a rassicurarla, come a chiederle di non andarsene. Passa un istante interminabile, poi Cristina sente il fiato caldo e vicino di Fernando, il suo respiro pesante. La sua mano tra le gambe, sui seni.
Apre gli occhi: Fernando l’abbraccia da dietro, infila una mano nei suoi pantaloni mentre Lulù inizia a slacciarle la camicia. Cristina si sente svenire di piacere.
‘Non… non qui.’ Riesce a sospirare.
‘Di là.’ Il tono di Fernando è sbrigativo, mentre indica a Lulù il piccolo studio dove nessuno li disturberà. Lulù la prende per una mano, Fernando per l’altra e appena entrano sente la porta chiudersi a chiave dietro di loro. Fernando rimane dietro di lei e comincia a sbottonarle la camicia mentre Lulù le slaccia i pantaloni. Cristina è persa nel suo piacere, non si rende conto di essere quasi nuda, mentre loro sono ancora vestiti. Fernando le stringe i seni, mentre le morde il collo, Lulù si è inginocchiata davanti a lei e le sta sfilando gli slip. Fernando allora con un unico movimento fluido si siede sul divano trascinandola con sé. Cristina si ritrova in braccio a Fernando che le allarga le gambe, che offre il suo sesso alla bocca di Lulù, che la stringe e la costringe mentre gli spasimi di piacere la fanno contorcere.
L’orgasmo che la travolge è così potente che Cristina quasi non si rende conto che Fernando l’ha adagiata con cura sul divano e ora sta baciando avido la bocca di Lulù, quasi a volerne succhiare il suo piacere mentre Lulù affonda le sue mani nei ricci castani che tanto ama. Cristina allunga una mano verso la sua biancheria, infila automaticamente i pantaloni. Lulù allontana Fernando con un gesto brusco, come aveva fatto lei all’inizio.
‘Vai a cercare Giorgio. Portalo qua.’ Le dice prima che Fernando ricominci a baciarla.
Cristina fa girare la chiave nella toppa, esce dalla stanza e si osserva nella lunga specchiera: ha i capelli scomposti, gli occhi lucidi e il viso accaldato. È bella, così bella forse non si è vista mai.
Esce nel sole e si muove come in un sogno.
‘Alla fine che cos’è la bellezza?’ Pensa mentre si avvicina all’orecchio di Giorgio e si sente rabbrividire al contatto con i suoi capelli. Mentre appoggia una mano languida sulla sua spalla, mentre sfiora il suo petto.
Mentre stringe la sua mano e lo guida verso la casa, verso la piccola stanza dove il suo uomo e la donna di lui si stanno amando.
‘Che cos’è la bellezza per te, Giorgio?’
Domanda, mentre si chiede se lui abbia capito, se questo è un gioco a cui giocano spesso lui e Lulù. Se è questo il loro piccolo segreto.
‘La bellezza è amore.’ Risponde lui sicuro.
‘Già’, pensa Cristina mentre attraversano la stanza con la grande specchiera, mentre abbassa la maniglia della porta.
‘E che cos’è l’amore, per te, Giorgio?’ Domanda mentre spalanca la porta.