Il sesso anale è uno degli argomenti più caldi di questi ultimi tempi. Se ne parla e si pratica sempre di più all’interno della coppia eterosessuale, sia quando è la donna a riceverlo ma, non ci crederai, anche quando succede il contrario.
E se tu, uomo etero, ti stai domandando per quale motivo dovresti avventurarti in quella direzione; o se tu, donna etero, ti stai domandando in che modo rendere ancora più strabiliante l’intesa con il tuo partner… beh, eccovi un po’ di motivi per farlo all’incontrario!
Perché anche lui ha il (cosiddetto) punto G. O L che dir si voglia
Quando esplori le zone erogene del tuo lui ti soffermi sui lobi delle sue orecchie, lo baci sul collo, gli stimoli i capezzoli, ma sai bene che quello che lo manda in estasi è lo stesso che manda in estasi te, ovvero il pene.
Ma non sottovalutare il potere dell’ano, sia in quanto area estremamente sensibile in sé perché dotata di innumerevoli terminazioni nervose, sia in quanto mezzo di accesso a una delle sue zone erogene più potenti che, per renderci le cose più difficili (ma intriganti!), è situata proprio lungo il canale rettale, precisamente all’esterno di esso, a una profondità di circa 5 cm: la prostata.
La prostata, che generalmente associamo ai problemi che gli uomini iniziano ad avere a una certa età, è una piccola ghiandola la cui funzione è quella di produrre il liquido seminale che andrà a costituire lo sperma e, quando l’uomo si eccita inizia a contrarsi ritmicamente, provocando sensazioni molto piacevoli.
Può essere stimolata in due modi: premendo la zona compresa tra lo scroto e l’ano o inserendo un dito (o un oggetto erotico) all’interno dell’ano. La zona non a caso è stata ribattezzata ‘il punto G maschile’, perché scatena orgasmi che gli uomini descrivono come molto diversi da quelli raggiunti tramite la stimolazione del pene: più lunghi, più potenti, più ‘totali’.
I preparativi per il rapporto anale
Diciamo che con questa digressione sull’orgasmo prostatico ti abbiamo convinto a provare; cosa devi fare adesso? Innanzitutto, come succede anche quando è lei a ricevere il sesso anale, occorre estrema igiene, massimo relax, moltissima lubrificazione. Partiamo dall’igiene: poiché le pareti del retto sono estremamente porose e fragili e la zona particolarmente delicata anche da un punto di vista psicologico, il nostro consiglio è di cominciare con una doccia rilassante, che oltre a farti sentire al top della tua desiderabilità, ti aiuta anche a rilassare i muscoli.
Ti consigliamo poi di usare un preservativo per ricoprire qualsiasi oggetto di cui facciate uso, non solo ti protegge, ma rende anche l’inserimento più facile in quanto il lubrificante reagisce meglio alla superficie del condom. Infine togliamoci questo sassolino dalla scarpa: il retto è semplicemente un canale di passaggio per i rifiuti del nostro corpo, niente di quello che temi può rimanere lì dentro. Detto questo, se vuoi essere super rilassato, adotta una dieta che favorisca il regolare transito intestinale ed evita di ingerire cibi particolarmente stimolanti o bibite gassate nelle ore prima del rapporto. Quella delle docce anali è una pratica a cui puoi ricorrere le prime volte, ma non deve diventare un’abitudine.
Ora che sei ma, soprattutto, ti senti pulito, il tuo obiettivo è rilassarti al massimo. L’ano è un muscolo circolare che tende a contrarsi automaticamente, niente paura quindi se, inserendo un dito, la tua prima reazione è di rifiuto. Continua con la stimolazione partendo dall’esterno, con un dito ben lubrificato e senza unghie sporgenti, e ricorda che più sei eccitato, meglio è.
Infine, come anticipato, la lubrificazione è la chiave per un’esperienza anale appagante, quindi non lesinare.
E i preliminari
Ok, sei pulito, profumato, rilassato, tu e la tua compagna sfoggiate una manicure impeccabile e hai una pila di preservativi e un flacone di lubrificante di fianco a te.
Ottimo! Si può cominciare con una stimolazione di tutto il lato B del corpo: nuca, schiena, incavi delle ginocchia, natiche… per farvi sempre più vicini. Continuate con un massaggio circolare e esterno della zona anale, finché non sentirete il muscolo così rilassato da provare una prima breve e piccola intrusione. Puoi usare il tuo dito o quello della tua compagna ma anche un sex toy: è d’obbligo usare un massaggiatore o un dildo pensato proprio per la stimolazione anale e quindi dotato di una base allargata che impedisce all’oggetto di perdersi dentro il tuo corpo. Le regole rimangono comunque le stesse: massima calma, relax, e procedere per tentativi. Pian piano i muscoli si rilassano e l’ingresso diventa più facile. E soprattutto non dimenticare di comunicare alla partner le tue sensazioni e i tuoi desideri, non solo ti permetterà di guidarla nel labirinto della tua eccitazione, ma risulterà anche estremamente erotico. Per te e per lei.
I massaggiatori prostatici
Il miglior alleato, nel caso del sesso anale, è indubbiamente un massaggiatore prostatico. Che non solo ti permette di raggiungere la prostata molto più facilmente di quanto riusciresti a fare con un dito (soprattutto se sei da solo) ma, in alcuni casi, ti offre anche una strabiliante stimolazione doppia, come HUGO 2 Remote per esempio che non solo raggiunge la prostata dall’interno ma la sollecita anche dall’esterno e ti semplifica tutto grazie alla possibilità di usare il telecomando. Ci sono poi anche dei massaggiatori prostatici che riproducono il movimento di un dito che si ripiega su se stesso, che è proprio il tipo di movimento ideale per toccare la prostata (e il punto G femminile).
Il pegging e lo strap-on
Ma, ovviamente, accanto all’aspetto meramente fisico della stimolazione anale, esiste anche tutta la parte ‘psicologica’, quella che eccita e appaga la nostra immaginazione erotica.
E, nel caso in cui è lui a ricevere il sesso anale, può essere di vario tipo: l’idea di fare una cosa che molti considerano tabù all’interno di una relazione eterosessuale. L’idea di essere estremamente vicini, intimi, proprio perché insieme si affronta un percorso diverso. L’idea, eccitante per l’uomo, di essere dominato, anche sessualmente da una donna e, viceversa per la donna, di dominare il suo uomo. Ed è sull’onda di quest’ultima fantasia dal sapore un po’ BDSM, che si sta diffondendo sempre di più la pratica del pegging: la donna indossa un fallo artificiale, detto appunto strap-on, che fissa ai propri fianchi con una cintura apposita, che è spesso dotata di un dildo interno, e penetra l’uomo. I due partner ricevono così una stimolazione contemporanea anche se la situazione è completamente rovesciata.
Indubbiamente il pegging può costituire un’esperienza estremamente stimolante per la coppia, sia a livello fisico che emotivo.
Sesso anale sì (ma anche no)
Se il sesso anale ti incuriosisce, ti eccita, se vuoi arrivare a provare un orgasmo anale, non ti scoraggiare ai primi tentativi e magari non partire con il pegging. Comincia con un dito (meglio ancora? Con la lingua!), prosegui inserendo un plug di piccole dimensioni, procedi con massaggiatore prostatico e, a questo punto, se ti va, se la tua compagna è d’accordo, passa allo strap on.
Nessuno ti impedisce di fermarti in qualsiasi punto di questa escalation di piacere.
E non avere nessuna curiosità nei confronti del sesso anale, così come amarlo alla follia, non significa essere meno ‘uomo’, ma solo che la tua curiosità funziona diversamente.
Perché, se il mondo è bello perché è vario, il mondo del sesso è bellissimo perché è varissimo!