Due travolgenti storie brevi di Brenda B. Lennox dedicate al feticismo dei piedi. Le puoi leggere in originale qui.

Melodia – Racconto erotico corto 1

Mi affascina che mi metta lo smalto sulle unghie dei piedi. Oggi ha scelto un colore azzurro. Tiene ogni dito con delicatezza e passa il pennellino dolcemente. Osservo la frangia dei suoi capelli ribelli, la montatura pesante dei suoi occhiali, il tatuaggio che orna il suo petto, l’espressione del viso, la stessa che fa quando accorda la chitarra. Ed è così che mi sento, chiave, tasti, tastiera, corpo, bocca, fianco, corde, ponte, una chitarra che vuole essere suonata. Blue… blue velvet… bluer than velvet were her eyes… warmer than her tender sighs… Love was ours… ours a Love I held tightly… feeling  the rapture grow… Like a flame burning brightly may…

Sono una fiamma che arde.

Soppesa il risultato. Annuisce e inizia a soffiare. Non ce n’è bisogno. Lo smalto, in teoria, si asciuga in un minuto, ma non glielo dico. Il suo alito ravviva la mia fiamma. Fa una faccia birichina, mi fa il solletico. Rido. Ride anche lui e mi piace che mi faccia ridere. Mi piace vederlo ridere. È un colore che scaccia tutte le malinconie.

Ritorna il silenzio. Mi accarezza le dita con tenerezza. Osservo la sua frangia indomita, la montatura pesante dei suoi occhiali, il tatuaggio che orna il suo petto, l’espressione del suo viso, la stessa che fa quando pensa a quale musica suonare. Si decide e le sue mani di chitarrista mi graffiano le caviglie, i polpacci, le cosce, le labbra. La mia lubrifica i miei piedi, libera il suo membro, lo guida fino al sesso formato dai miei piedi.

Ci guardiamo negli occhi.

Improvvisiamo.

Albero della vita – Racconto erotico corto 2

‘Mi piacciono i tuoi piedi.’

Solo una frase, una frase semplice, come tutte quelle all’inizio di una storia. No, non è stata la frase, è stato come l’ha pronunciata, assaporando ciascuna parola, ciascuna sillaba, ciascuna lettera, esprimendo un desiderio nascosto, trasformando la parola in carne.

‘I tuoi piedi’… i suoi piedi, sostegno del suo corpo e della sua anima, asse del suo equilibrio, ballerini, scalatori, avventurieri e, tuttavia, disprezzati da tutti i suoi amanti che si concentravano sul suo seno, sul suo sedere, sul suo sesso, con l’unica intenzione di eccitarla abbastanza per possederla e venire.

‘I tuoi piedi’… i suoi piedi, centro del suo mondo, quando lui affonda il viso tra le mani per ubriacarsi del suo odore, accarezza ogni falange come se fosse un miracolo, massaggia le caviglie… e bacia, lecca, morde, succhia mentre lei chiude gli occhi, elettrizzata dall’energia che la percorre radicandola nella terra, nutrendo il suo fusto, collegando i suoi rami con l’universo.

‘I tuoi piedi’… i suoi piedi, simbolo del suo potere quando intrappola il suo membro tra di loro e lo masturba lentamente, dalla base alla punta e si ferma, all’improvviso, sentendo l’impulso di schiacciarlo come un verme, di infliggergli dolore, di negargli il piacere e controlla l’oscurità come una divinità che decida di essere magnanima concedendo un nuovo sesso contro il quale strofinare il suo, fino a esplodere, scuotersi come un ramo in preda al vento, riversarsi inondando le radici fino a nutrire la terra ed essere, entrambi, uno con il tutto.